Teatro Manzoni. Io so che tu sai che io so. Recensione

ROMA – Va in scena al teatro Manzoni fino al 28 ottobre questa commedia diretta da Renato Giordano che ripropone le vicende narrate nell’omonimo film diretto ed interpretato nel 1982 da Alberto Sordi.

I coniugi Bonetti vivono  insieme alla figlia una routine quotidiana all’insegna della monotonia e della freddezza. La ripetitività si spezza in seguito ad un episodio fortuito: la moglie, scambiata per la compagna di un importante uomo politico, viene pedinata per sbaglio da un investigatore privato che successivamente proverà a vendere il materiale filmato al marito. Quest’ultimo scoprirà cose del tutto inaspettate che stravolgeranno definitivamente gli equilibri familiari. Ma, si sa, non tutto il male viene per nuocere.

Lo spettacolo vive di due momenti distinti divisi da un secco cambiamento di tematiche e di registro. La prima parte, pur descrivendo relazioni familiari grigie e desolanti, punta molto sulla verve del suo protagonista e strappa a più riprese risate al pubblico grazie a siparietti umoristici ben collaudati (nulla di innovativo). Nella seconda, quando vediamo il rovescio della medaglia di personaggi che apparivano fin troppo stereotipati, si arrivano invece a toccare tematiche davvero difficili e lo stile ironico non cela più il dramma. Nel suo complesso l’opera di Rodolfo Sonego ci porta a riflettere sul potere taumaturgico della verità. L’occhio indiscreto della telecamera dell’investigatore privato consente di svelare ciò che si nascondeva dietro il sipario. Per il protagonista è una scoperta sconvolgente che riguarda non tanto ciò che la moglie fa in sua assenza, quanto il proprio superficiale modo di relazionarsi con le persone più care. Conosciuta la verità sulla propria famiglia, ma in primo luogo su di sé, ci si può allora porre in un ottica differente e costruire nuovi rapporti sicuramente più onesti. La messa in scena risente un po’ della problematicità dello stacco fra due parti pensate come molto diverse. In pratica non è semplice per lo spettatore che ha assistito all’ allegra frivolezza della prima metà prendere sul serio alcuni momenti drammatici che caratterizzano la seconda. In tal senso in alcuni casi si potranno udire risate che stridono un po’ con quanto si va inscenando. La rappresentazione si avvale di una scenografia d’ interni molto colorata ma con richiami surreali e una struttura complessiva che ricorda il movimento artistico della  metafisica. Forse a voler sottolineare che l’assurdità e la solitudine possono celarsi nel più quotidiano e conosciuto degli ambienti. Del resto gli enigmi irrisolti della vita umana hanno spesso a che fare con le mura domestiche.

AUTORE: Rodolfo Sonego
REGISTA: Renato Giordano
PROTAGONISTI: Massimo Giuliani, Gabriella Silvestri
LUOGO: Teatro Manzoni, via Monte Zebio 14/C, ROMA
DATE: dal 2 al 28 ottobre
TELEFONO: 063223634
SITO INTERNET: http://www.teatromanzoni.info/

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