“Taken: la vendetta”: sequel senza originalità. Recensione. Trailer

ROMA – Dopo il successo di due anni fa di Io vi troverò, Liam Neeson torna a vestire i panni di Bryan Mills in Taken: vendetta.

L’ex agente della CIA in pensione, dopo aver salvato la figlia, nel primo episodio – a Parigi –  da loschi trafficanti che l’avevano inserita in un giro di prostituzione, adesso deve riuscire a salvare se stesso. A Parigi aveva ammazzato i rapitori di sua figlia. E ora le famiglie di questi criminali vogliono vendetta. Ad organizzare la cattura di Mills sarà Murad (interpretato dall’attore croato Rade Sherbedgia), padre di uno dei malviventi uccisi. La location non è più Parigi, ma Istanbul. In viaggio per lavoro nella città turca, Bryan invita l’ex moglie Lenore (Famke Janssen) e la figlia Kim (Maggie Grace) a passare un fine settimana assieme a lui: ignaro del fatto che gli albanesi siano già sulle sue tracce da tempo.
Grazie ai favori di alcune autorità turche corrotte, il soggiorno a Istanbul di Bryan e della sua famiglia si trasformerà presto in un incubo.

Sparatorie e inseguimenti accompagnano lo spettatore lungo tutto il film. Molta azione, come nel primo episodio. Centrato principalmente sulla forza, la determinazione e le abilità di Bryan – il protagonista –  questo secondo episodio tende a esasperare i tratti distintivi del personaggio. Troppo eroe, troppo astuto, troppo infallibile: tanto da scadere a volte nel ridicolo.

Un ruolo completamente ridisegnato, invece, per la figlia di Bryan, Kim. Mentre in Io vi troverò viene rappresentata come la vittima da salvare, ingenua ed indifesa, in Taken: vendetta assume il vero e proprio ruolo di co-protagonista. Più sveglia, spigliata e con un’inaspettato sangue freddo nell’aiutare il padre a sconfiggere i criminali che danno loro la caccia. Più vivace anche il ruolo di Lenore. Finita nelle grinfie degli albanesi, è lei che trascina il film al  finale. Ed è grazie a lei che Bryan e Kim potranno dare sfoggio della loro complicità e abilità, proprio per riuscire a liberarla.

Parte come un buon thriller d’azione, il film, diretto da Olivier Megaton e scritto da Luc Besson, va spegnendosi dopo circa mezzora, per finire, poi, in modo un pò troppo scontato. I sequel spesso perdono quel tocco di originalità che i primi episodi hanno. E Taken: vendetta non si smentisce.

 Taken:la vendetta – Trailer

 

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