Teatro Quirino. “Rain Man”. Commovente come il film. Recensione

ROMA – L’ultimo acuto della Compagnia della Rancia ha l’andatura incerta di Dustin Hoffman e la spavalderia smagliante di Tom Cruise. L’indimenticabile performance dei protagonisti di Rain Man – il pluridecorato film del 1988 – rivive nell’adattamento teatrale firmato da Saverio Marconi in scena fino al 16 dicembre al teatro Quirino di Roma.

I fratelli Raymond e Charlie Babbit hanno il volto di Luca Lazzareschi e Luca Bastianello, entrambi autori di un’ammirevole prova d’attore.
La prima, fugace, comparsa sul palcoscenico è di Raymond, un uomo affetto da una rara forma di autismo che lo ha allontanato dalla sua famiglia. Compare in controluce, stto uno schermo che ripropone il celebre sketch di Gianni & Pinotto sul baseball. E proprio le battute di quella gag sono la formula che Raymond usa per difendersi dai pericoli del mondo esterno. La sua vita è scandita da una routine dalla quale non vuole nè può uscire e che sarà messa in discussione da suo fratello Charlie. Le vie irregolari della mente di Raymond, dotato di una strabiliante memoria e con finissime capacità matematiche che suo fratello sfrutterà a suo vantaggio al tavolo da gioco, sono richiamate dalla scenografia allestita da Gabriele Moreschi: una serie di linee che si rincorrono ai lati e sul fondale, come enormi quadri di Mondrian. Un labirinto ottico che è l’idea dell’isolamento dal mondo di cui Raymond è vittima inconsapevole.
L’aderenza al film e la cinematograficità dell’allestimento di Marconi sono assicurate sia dagli schermi con le immagini dei luoghi in cui si svolge la storia, che dal sapiente uso delle luci di Valerio Tiberi. Il racconto è così scandito da una serie di dissolvenze e le luci accese e spente contemporaneamente restituiscono il gioco di campo e fuoricampo tipico del cinema. Lo spettacolo commuove proprio come il film, grazie in modo particolare all’evoluzione del personaggio di Bastianello, uno yuppie newyorchese imbroglione che si lascia conquistare dalla generosità e dall’affetto fraterni. Uno squarcio di umanità in un decennio avido e sfrenato.

fino al 16 dicembre
Compagnia della Rancia
adattamento per il teatro di Dan Gordon tratto dal film della MGM
basato sulla sceneggiatura di Ronald Bass – Barry Morrow
traduzione e adattamento Michele Renzullo – Saverio Marconi
con Luca Lazzareschi, Luca Bastianello, Valeria Monetti, Gian Paolo Valentini, Irene Valota e con Beppe Chierici
scene di Gabriele Moreschi
costumi di Carla Accoramboni
disegno luci di Valerio Tiberi
disegno fonico di Enrico Porcelli
regia di Saverio Marconi
regia associata di Gabriella Eleonori

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