La grande abbuffata di Marco Ferreri compie 40 anni e torna Festival di Cannes

Uno dei più grandi scandali sulla Croisette

MILANO – “Nous tendons un miroir aux gens e ils n’ons pas aimè se voir dedans. C’est révèlateur d’une grande connerie”. Le parole sono del grande attore francese Philippe Noiret, morto nel 2006, a proposito di La Grande Bouffe (la Grande Abbuffata) di Marco Ferreri il film scandalo, che  compie 40 anni il 17 Maggio e ritorna al 66° Festival del Cinema di Cannes, nella sezione “ Classic”. La prestigiosa rassegna ha in calendario, anche altri film italiani leggendari, l’Ultimo Imperatore di Bernardo Bertolucci (1987), in riconversione 3D, il Deserto dei Tartari (1976) di Valerio Zurlini e Luky Luciano (1973) di Francesco Rosi. Tutti e tre gioielli del nostro Cinema italiano, ma la pellicola di Marco Ferreri ha sicuramente sconvolto molti benpensanti, segnato la storia del Festival del Cinema di Cannes  ed è rimasto nella memoria del pubblico. Nel 1973 il Film dell’irriverente regista, nonostante fosse stato fischiato e contestato nella Sala Grande del Palais du Festival e  abbia fatto infuriare la Presidente di Giuria Ingrid Bergman,  ha vinto il Premio della Critica internazionale e appena uscito nelle sale ha riscosso un successo di pubblico enorme, un successo che l’ha accompagnato fino ai nostri giorni. 4 amici, Ugo (Ugo Tognazzi) proprietario di un ristorante, incompreso dalla moglie, Marcello (Mastroianni) pilota Alitalia, una sorta di maniaco sessuale,  che insegue hostess,Philippe ( Noiret) magistrato, che vive con una tata, dalla quale dipende anche sessualmente e Michel (Piccoli) produttore televisivo, divorziato e annoiato da una vita monotona. I 4 uomini, decidono di riunirsi in una villa alle porte di Parigi ,uniti dal proposito di  morire di cibo e di sesso, facendosi travolgere dai piaceri della carne e della gola, piaceri che nel film sovrastano sull’amore e l’affetto, per liberarsi da una vita che pare non avere nessuno scopo. Nella villa invitano tre  prostitute, che fuggiranno disgustate e Andrea ( Andrea Féreol), una  giovane maestra, che si trovava con la sua scolaresca nel giardino per vedere il famoso tiglio di Boileau, albero sotto il quale il poeta francese era solito sedersi per cercare l’ispirazione. La giunonica insegnante, si unirà al gruppo, concederà le sue abbondanti grazie e come “un angelo”, lussurioso e ingordo accompagnerà i 4 uomini fino al banchetto mortale .Una commedia tragica e cruda, con un cast d’eccezione, attori straordinari, che contiene una feroce critica della società dei consumi, condannata all’autodistruzione. Graffiante, scandaloso, estremo, anticonformista, “un lupo solitario” come lui si definiva, Marco Ferreri è un grande regista, che con la preveggenza di un visionario, racconta nel suoi capolavoro-doloroso, anche fatti di sorprendente e bruciante  attualità di una parte della nostra società. Una società, che nella visione di Marco Ferreri affonda nei propri eccessi, in un consumo sfrenato di cibo-sesso nel tentativo di fuggire al vuoto esistenziale, ma sarà destinata ad autodistruggersi allontanandosi dall’amore e dalla felicità. Un Marco Ferreri cinico e spietato, che  getta uno sguardo impietoso e guarda in faccia alle contraddizioni del proprio paese.  Un cinema d’autore, che invoca la liberazione da un mondo privo di valori autentici. Un’opera aspra, provocatoria, che rivendica la libertà di espressione. “ Il modo di produzione del Cinema” affermava Ferreri” è l’anarchia, io spero che possa continuare ancora per un po’, che si possa continuare a fare anarchia con il Cinema”.

Scheda del film:
Titolo: La grande bouffe    
Titolo italiano: (la grande abbuffata)

Iterpreti: Marcello Mastroianni (Marcello), Michel Piccoli (Michel), Philippe Noiret (Philippe), Ugo Tognazzi (Ugo), Andréa Ferréol (Andrea).
Nazione: Italia/Francia
Durata 130 min.
Anno di produzione 1973
               Regia: Marco Ferreri
                Uscita 1973

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