Teatro Le maschere. “Pinocchia”, Recensione

ROMA –  E’ andato in scena il 23 ed il 24 maggio presso il teatro “Le Maschere” di Roma (Via Aurelio Saliceti 1/3), lo spettacolo “Pinocchia”. In questa interessante rivisitazione dell’opera di Collodi, Geppetto è un uomo solitario, cliente abituale delle “hot line” telefoniche.

Per garantirsi un po’ di compagnia acquista un androide, Pinocchia, che funge probabilmente da oggetto sessuale, sicuramente da punto di riferimento affettivo. Pinocchia tuttavia, a suon di bugie, manifesta progressivamente la propria voglia di indipendenza. Il gatto e la volpe, subdoli consiglieri, la introdurranno nel mondo dello spettacolo. Sarà l’inizio del successo? Improbabile…

La messa in scena, a cura di Monia Manzo, si inceppa un po’ all’inizio ma si mette gradualmente in moto realizzando un felice crescendo. Proprio nella parte finale assistiamo a due sequenze memorabili. Nella prima le classiche orecchie d’asino di “Pinocchia” arrivano a somigliare pericolosamente a quelle di una coniglietta di playboy. Nella seconda un impietoso show televisivo senza scrupoli infierisce sul povero Geppetto esponendolo ad un pubblico ludibrio massacrante. L’adattamento di Stefano Benni gioca intelligentemente con gli spunti offerti dal testo letterario e li mescola con un’ impietosa analisi dei rapporti affettivi al giorno d’oggi. Raffigura una società in cui si sono drammaticamente realizzate le visioni di “Blade Runner”. Siamo immersi in un microcosmo inquietante nel quale la massima aspirazione possibile sembra essere quella di godere di un surrogato di vita vera. Eppure pare che anche in una condizione così limitante possano affacciarsi infine emozioni e sensazioni più “umane” per quanto paradossalmente robotiche. Come l’opera di Collodi la rappresentazione corre sul doppio binario del duro realismo e del divertimento fiabesco. L’umorismo amaro pervade lo svolgimento e spesso è labile il confine fra divertimento goliardico e la triste costatazione di una condizione para-umana poco gratificante. Sta al gusto ed alla sensibilità dello spettatore scegliere volta per volta quale delle due strade percorrere.

SCENEGGIATURA: Stefano Benni

REGIA: Monia Manzo

INTERPRETI: Monia Manzo, Ermanno Manzetti, Malù Rotondi, Gioia Celentani, Aurora Deiana

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