Teatro Ghione. “Gl’Innamorati” di Goldoni. Recensione

ROMA – I giochi tortuosi, i litigi deliranti e le strazianti sofferenze del cuore. I veri protagonisti de “Gl’innamorati” di Carlo Goldoni in scena al Teatro Ghione di Roma sono le schermaglie amorose e quei sentimenti così irrazionali da dividere in tre parti l’anima delle loro vittime.

È quello che succede ai protagonisti del classico settecentesco, Eugenia e Fulgenzio, che nell’adattamento di Pino Quartullo si triplicano incarando diverse personalità: sentimentale, gelosa, razionale. Gli accesi litigi a due diventano così piccole guerre a sei, a cui si aggiungono, oltre alle tre Eugenie e ai tre Fulgenzi rigorosamente vestiti uguali, una sorella premurosa e un amico preoccupato, uno zio megalomane e spiantato, un avido pretendente, la cognata rivale, e tre servitori. Un affollato quadro familiare che finisce per complicare le cose fino all’inevitabile lieto fine. L’opera venne scritta Goldoni nel 1749, dopo essere stato ospite a Roma da amici che gli ispirarono i personaggi della commedia: un buffo signore, ambiziosissimo e amante della cucina con una figlia sempre in guerra con il suo innamorato.

 

Gl’Innamorati è un progetto realizzato dalla compagnia I Commediomani, nuova formazione di artisti poco più che ventenni, in collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma che presta i costumi di scena. La regia, efficace, non riesce però a compensare la debolezza di alcuni tra i giovani interpreti, troppo inesperti forse per essere considerati attori professionisti. Da segnalare invece l’orchestra dal vivo formata tutta da ragazze che esegue musiche originali e di repertorio settecentesco. 

 

 

Gl’Innamorati di Carlo Goldoni

al 24 al 28 Settembre

ore 21 (domenica ore 17, lunedì riposo)

Teatro Ghione, Via Delle Fornaci, 37 – Roma

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