Primo Piano sull’Autore. Neri Parenti, l’intelligenza che non si prende sul serio

ASSISI (nostro inviato) –  “Sorrentino? Un cinepanettone d’autore” – ad Assisi così scherza Neri Parenti sul collega, celebrato dalla critica italiana. Paolo Sorrentino  in passato aveva dichiarato il suo amore per Fantozzi, e i giornalisti chiedono  adesso se sia possibile un  lavoro a quattro mani, tanto più che Fantozzi , nel saggio di Claudio Giunta “Una sterminata domenica”,  viene evocato come capace di far comprendere, più di tante inchieste, il tessuto psico-sociale dei nostri luoghi di lavoro.

A Primo Piano sull’Autore, davanti a un pubblico numeroso e molti vip,  Neri Parenti, camicia avio, maglione blu, jeans rosso mattone, appare più giovane che in foto, ascolta, sorride. Seduto tra il direttore artistico Franco Mariotti e il giornalista Steve Della Casa, dice di se: “È una sensazione strana essere celebrato come autore, mai lo avrei immaginato, soprattutto perché ho firmato tanti successi commerciali senza mai vincere riconoscimenti, tranne i biglietti d’oro”.   Ha il fascino dell’intellettuale che non si prende troppo sul serio ma, chi ha esperienza della gestazione creativa, gli crede quando Parenti afferma: “Delle critiche non mi è mai importato nulla, però una cosa mi ha sempre dato fastidio: questi lavori sono considerati frutto dell’improvvisazione. Nessuno si è mai accorto che si tratta invece di una fatica certosina. Al contrario, vedo certi film sciatti che sono considerati capolavori. Alla base di ogni mio film c’è stata una metodologia di lavoro vincente; l’analisi, anno per anno, di quanto accaduto in precedenza per decidere cosa realizzare l’anno dopo”.

I suoi colleghi e amici ne fanno il ritratto. Il produttore Aurelio De Laurentis sottolinea: “Neri Parenti è un disciplinato, uno stakanovista con una disponibilità totale verso ciò che è corretto e giusto. I matrimoni dovrebbero durare a vita ed il nostro è stato  un connubio fortunato, capisco però che dopo 18 anni di film insieme possa avere voglia di qualcosa di diverso. In qualsiasi momento vorrà tornare, da noi le porte sono aperte”. 


Il regista Carlo Vanzina  esplora l’inedita  genesi dei cinepanettoni: “La paternità dei film di Natale è di Aurelio De Laurentiis. Doveva essere una staffetta fra me e Neri, un film ciascuno ogni anno, che poi non si è mai fatta. Di Neri è ammirevole il fatto che non abbia mai mollato il genere comico e sia riuscito ad avere un successo meraviglioso”. 

 

L’attrice Milena Vukotic, delicata signora dagli occhi languidi come nei film di Fantozzi, nei quali interpretava la moglie di Villaggio, ha espresso la sua riconoscenza: “un grande senso di gratitudine per Neri Parenti. Tutto ciò che di positivo ho raccolto in questi anni lo devo a lui, alla saga fantozziana”.

 

Giuliano Montaldo, il grande autore di “Sacco e Vanzetti”, ha confessato che gli sarebbe piaciuto fare film comici: “ ma avevo paura del rapporto che esiste tra gli attori comici e il loro pubblico. Ricordo che avevo proposto ad Alberto Sordi di fare un film sul Belli e lui ne fu  entusiasta. Dopo qualche giorno, però, mi annunciò che rinunciava, adducendo che il Belli derideva il Papa e lavorava per il Vaticano. Non me la sento, mi disse. Scommetto che con Neri avrebbe accettato”. In altre parole “genere giusto a regista giusto”.

 

Laura Delli Colli, la Presidente del SNGCI, il sindacato dei cinegiornalisti, spezza il rischio dell’agiografia provocando: “Perché le figure femminili nei tuoi film o sono casalinghe senza speranza oppure giovanissime e superdotate?” Neri Parenti sorride e incassa, promettendo sornione un futuro di amori intellettuali.

 

Una monografia patinata dal titolo “Neri Parenti. Risate mostruosamente proibite” riassume le giornate accademiche. Uomo dagli affetti forti, serio nel lavoro: la sensazione che Neri Parenti ci lascia è questa. Un intellettuale, si direbbe, al quale è caduto di dosso ogni orpello intellettualistico, con un rapporto erotico con la propria professione.

 

Chiude la manifestazione di Primo Piano sull’Autore la cena di gala nella Sala delle Volte, nel bellissimo Foro Romano, custodito ad Assisi come una reliquia.  Li viene assegnato il premio Meccoli  SCRIVEREDI CINEMA che quest’anno è andato a  


Giovanni Spagnoletti (premio alla carriera), Felice Laudadio (Premio speciale Domenico Meccoli), 8 ½ (periodico specializzato), Francesco Gallo (giornalista cinematografico), Il Venerdì di Repubblica (periodico non specializzato), Anna Lisa Alphandery (giornalista radiofonico), Francesca Lodigiani per Studiozone (Giornalista televisivo di programma sul cinema), CinemaItaliano.info (Magazine on-line di cinema), Masolino D’Amico per il volume Persone speciali (miglior libro sul cinema), menzione speciale a L’ultima trovata. Trent’anni di cinema senza Elio Petri di Diego Mondella;miglior e-book sul cinema italiano: Il diritto d’autore – Storia, evoluzione, regole, futuro, di Michele LoFoco / Raffaella Cropanese e Il Ciotta-Silvestri – Cinema. Film e generi che hanno fatto la storia, di Mariuccia Ciotta e Roberto Silvestri, Giuliano Montaldo e Caterina Taricano (Premio dell’Associazione AmaRcorD per il libro Un marziano genovese a Roma). 

 

 

 

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