IL PUF.”Euro meglio prima… ci hanno fatto il CUD!” Intramontabile carta-cabaret

ROMA – Anche per il 2014, ovvero per il suo quarantaseiesimo anno di attività, il Puff si riconferma  luogo cult del cabaret romano, con uno spettacolo che stavolta ha per titolo “€uro meglio prima… ci hanno fatto il CUD!” e per autori Delle Donne, Borrelli e Fiorini.

 

 Proprio mister Lando, il nostro interprete di punta della canzone romana, ancora una volta è riuscito a dare prova della sua versatilità come affabulatore, attore e poeta. Tra le chicche del suo ultimo spettacolo, giocato sulle scene dello storico locale di Trastevere insieme ai bravi Camillo Toscano, Valentina Tulli e Simona D’Angelo (figlia d’arte, proprio di quel Gianfranco che tutti conosciamo bene e che al Puff partecipò dalla seconda stagione, 1968/69), non possiamo non segnalare l’ode a Nannarella in occasione dei 40 anni dalla morte di Anna Magnani: un tributo a Mamma Roma ricco di spunti nostalgici ma con l’ottimisimo di non vedere mai cambiare l’essenza di una città che ha ispirato il cuore di molte generazioni di artisti. A questi Lando tributa doverosi ricordi, come a quel Califfo che ci ha lasciato neanche un anno fa e col quale insieme scrissero “L’ultimo amico va via”, oggi contenuta in un bellissimo album di Fiorini – “Ti presento Roma mia” – con i suoi colleghi di una vita e più giovani (da Proietti a Barbarossa, da Trovajoli a Serena Autieri). 

 

Ma come sarebbero potuti nascere gli spettacoli del Puff e l’idea di inventarsi un locale improntato al cabaret (peraltro tuttora rinomato e raffinato ristorante di tradizione) senza talenti del calibro di Montesano e Gullotta, che qui si fecero le ossa, e autorevoli firme come Amendola e Corbucci, Ghirelli, Piegari, Jurgens e Marchesi? Ma, viceversa, furono proprio gli autori, primo fra tutti lo stesso Marcello Marchesi,  a rimanere strabiliati dall’atmosfera che Fiorini e compagnia bella riuscivano ad instaurare nello spettatore: lo aiutavano a liberarsi del superfluo, ovverosia di tutto ciò che durante la giornata ne aveva disturbato il lavoro, i propositi, gli affetti attraverso il candore di battute, strofette, paroline e parolacce, proferite a suon di ritmo ed affiatamento tra i protagonisti (sempre quattro) ed intercalate da parodie o canzoni d’amore. La formula, tutt’oggi è confermata: prendendo spunto da certi siparietti dell’avanspettacolo o da alcune gag e duetti del varietà – mirabile in questo nuovo spettacolo la scenetta dei due vecchietti scatenati nel programma “Ballando con le stampelle” – e strizzando l’occhio alle fiction tv (Lando riesce a calarsi persino in “Don Matteo”!) la performance scorre con la massima godibilità, promuovendo perfino alcuni momenti intrisi di scurrilità e doppi sensi (la gag del tribunale per i separati) o momenti di spiccato erotismo (lo spogliarello alla Jessica Rabbit che si rivela poi l’ennesimo provino bucato per un’aspirante velona).  

 

Lando e il suo collaudato staff non risparmiano neanche la politica, con i riferimenti alle consuete cattivi abitudini di chi ci governa o alle tasse che ci prosciugano tasche e spirito (“ma perché il Fondo Monetario Internazionale non si fa gli affaracci sua?”), alla Merkel con la fiatella (“appena apre bocca fa crollare i mercati”) o alle nuove generazioni consumate dalla crisi nelle quali il lavoro dei giovani oggigiorno è quello di appendere le scarpe al chiodo a casa della fidanzata, facendosi ospitare ed accudire dalla suocera-mamma il cui compito è però quello di appuntarsi sull’agenda i gusti del rimorchiato di turno della figlia per non sbagliare menu e mettere tutti in imbarazzo…. Ma anche qui l’irrisione è sempre di un certo garbo, tramite storielle raccontate minimizzando, e non con l’acredine dei satiri di professione che ci lasciano l’amaro in bocca. È anche per questo che l’interazione tra palcoscenico e sala ha un vorticoso ritmo esponenziale, dove tutti partecipano, tutti si divertono e sorridono col cuore, e dove  – se la generazione degli over 60 è legata al ricordo di Lando e si bea nei suoi aneddoti su Aldo Fabrizi durante la storica tournée statunitense del “Rugantino”, i più giovani si rispecchiano nell’episodio  della sessuologa “Dolores de Cujo” e i capofamiglia con consorte si identificano nelle beghe condominiali del personaggio Mino Condò. 

 

 

Ma Lando, da solo, potrebbe reggere ore ed ore di performance senza annoiare mai, purché – come lui stesso ci spiega – ci sia sempre la sua “malattia” ad ispirarlo, Roma: una città che è al contempo moglie, madre e amante; signora e popolana; vergine e mignotta: una patria che offre in continuazione fonti di ironia ed autoironia e alla quale, come avviene in musica nel toccante finale dello spettacolo, è meglio intimare “Roma nun fa la stupida stasera…”!

 

Elisabetta Castiglioni 

Lando Fiorini 

in

Euro meglio prima…
Ci hanno fatto il CUD

Di 

Delle Donne, Borrelli

con
Camillo Toscano,
Laura Di Mauro,
Simona D’Angelo 

musiche
Vincenzo Romano

coreografie
Gabriella Panenti

costumi
Graziella Pera

trucco e parrucche
Giancarlo Turri

collaborazione testi
Camillo Toscano

regia
Lando Fiorini

In scena fino a fine maggio

 

 

IL PUFF

Via Giggi Zanazzo 44 – Roma

www.ilpuff.it

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