300 L’alba di un Impero. Storia e leggenda di una grande battaglia. Recensione. Trailer

ROMA – “300 L’alba di un impero”, diretto da Noam Murro è il nuovo capitolo della saga epica “300” che descrive la battaglia navale di Campo Artemisio, dove si contrappongono la sterminata flotta persiana dell’Imperatore Serse”, guidata dalla guerriera Artemisia a quella greca, di poche unità, capeggiata da Temistocle, mentre al Passo delle Termopili, il Re di Sparta Leonida e il suo manipolo di valorosi combatte all’ultimo sangue contro l’esercito persiano.

 

Un sequel che attraverso il flash back ripercorre la sconfitta delle Termopili che vede la totale disfatta delle truppe spartane: nessun sopravvissuto “dopo un lungo assedio interrotto soltanto dal tradimento di un gobbo”.  A rievocare la storia è Gorgo, regina di Sparta, ormai vedova e unica reggente del potere in un Paese privo dei suoi guerrieri più valorosi.  Temistocle, condottiero e sagace oratore ateniese va a Sparta per chiedere a Gorgo di unirsi alla “Lega Panellenica”, creata per difendere la “libertà della Grecia” contro il tiranno persiano. Libertà che, però, non ha mai interessato Sparta, chiusa nel suo isolamento e nei suoi valori: la guerra e il coraggio, ben altro rispetto all’ideale di democrazia incarnato dalla “polis ateniese”, ma sarà il desiderio di vendetta ad animare lo spirito unitario delle Città-Stato elleniche.

Sotto un cielo minaccioso, con un mare in tempesta si sfidano l’Impero persiano, con le sue migliaia di navi oblunghe, trainate da altrettanti schiavi fenici e le piccole ma robuste triremi greche, guidate dallo scaltro Temistocle, che riuscirà ad individuare il punto debole delle navi persiane, guadagnandosi la prima vittoria sul campo. Pronta sarà la riscossa dei Persiani, che metteranno a ferro e fuoco le poche navi greche. Ad affrontarsi però non sono soltanto due ideologie contrastanti, ma anche due abili ammiragli: il difensore della democrazia greca Temistocle e la feroce quanto bella Artemisia, il cui unico obiettivo è radere al suolo la Grecia, terra d’origine dai rancori mai sopiti. In una lotta tra il bene e il male, tra Eros e Thanatos, ad alimentare la hybris greca sarà il valore della libertà, espresso per voce di Temistocle: “Tutti dovranno vedere, che noi abbiamo scelto di morire in piedi pur di non vivere in ginocchio”.

E avanti fino a Salamina per la sfida finale in un mare Egeo, animato per la prima volta dallo spirito coeso e battagliero di una “Grecia unita”.

 

Effetti grafici prodigiosi che riproducono alla perfezione le ambientazioni dell’epoca e caricano l’atmosfera di adrenalina e sangue. Schizzi di sangue ovunque, che tingono di rosso le navi, in contrasto con il grigio torvo del cielo. Scenari che riecheggiano quelli del fumetto di Frank Miller “Xerxes”, che ispira questo secondo capitolo della saga.

Una colonna sonora azzeccata che accompagna le fasi salienti delle battaglie, merito di Junkie XL, compositore di musica elettronica e sperimentale per il cinema e le pubblicità. Tra gli attori, le performance più convincenti sono quelle delle due donne guerriere: la bellissima Eva Green nei panni di Artemisia, la condottiera tanto spietata quanto affascinante e Lena Headey, che umanizza la forte e valorosa Gorgo, Regina di Sparta. 

 

Il protagonista maschile, l’attore australiano Sullivan Stapleton che interpreta Temistocle, fa rimpiangere il sex appeal e il carisma di Gerarld Butler, valoroso Re Leonida, che nel primo capitolo di “300” urlava con piglio indiscusso: “This is Sparta”, di fronte a un annichilito messaggero persiano.  Un sequel formalmente perfetto, ma senz’anima. 

 

 

 

300 L’ALBA DI UN IMPERO (102 minuti), nelle sale italiane

di NOAM MURRO

 

CON

SULLIVAN STAPLETON

LENA HEADEY

EVA GREEN

HANS MATHESON

RODRIGO SANTORO

 

DISTRIBUITO DA WARNER BROS PICTURES ITALIA

 

300 – L’alba di un impero – Trailer

 

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