“Non lasciarmi”, dal romanzo di Kazuo Ishiguro. La recensione

ROMA – Una scolaresca canta tra i banchi di una vecchia scuola inglese, dagli abiti si direbbe che siamo nella seconda metà del secolo scorso.

Il canto finisce e i bambini si alzano per ascoltare il saluto mattutino della direttrice: sembrerebbe un tipico collegio inglese, di quelli sperduti nella campagna  di sua maestà, ma invece siamo ad Hailsham, e dal pulpito la direttrice, prototipo di ogni istitutrice inglese, ci dice subito che quei bambini sono speciali (e non si tratta di maghetti in erba).

Non lasciarmi racconta la storia di tre di questi ragazzi: Kathy, protagonista e narratrice, Ruth e Tommy. Vediamo la loro infanzia nella vita quotidiana del collegio, e quindi li seguiamo fuori, nel loro primo impatto con il mondo esterno e poi nel compimento della loro vita. Perchè siano speciali ve lo lasciamo scoprire,  anche se il gusto della sorprea  viene rovinata subito, fin dalla prima scena, troppo esaustiva.

Il film è tratto dal libro omonimo di Kazuo Ishiguro che viene tradito profondamente, nello spirito. A non funzionare è prima di tutto la sceneggiatura (di Alex Garland), che muta la narrazione dell’autore anglo-giapponese (che gioca sul detto e non detto, sulle anticipazioni e sul ritorno al  passato) in un susseguirsi di scene giustapposte, senza filo conduttore, che richiamano molti elementi del romanzo, senza tradurli in un linguaggio cinematografico. La  voce narrante,  nel libro  fiume in piena dalla quale emerge la verità nello scorrere dei pettegolezzi, è qui trasformata nella portatrice stessa della verità. In questo modo, la particolarità dei protagonisti, nel romanzo metafora del nostro cadere nel mondo, nel film viene messa in primo piano, diventando lacrimevole similitudine.

Il regista Mark Romanek (che fino ad ora aveva diretto solo il povero One Hour Photo con Robin Williams) ha insistito troppo sugli sguardi obliqui dei protagonisti, donando ingiusto strabismo a Tommy-Andrew Garfield (l’amico di Zuckerberg in The Social Network e il prossimo Spiderman), e soprattutto non ha saputo dirigere Izzy Meikle-Small che interpretava Kathy da bambina. Pessima anche la scelta di far recitare gli stessi attori nella parte dei protagonisti adolescenti e adulti.

Naturalmente i buoni elementi non mancano, come la bambola che ci fissa mentre le bambine si confidano nella penombra del dormitorio, o come la fotografia di Adam Kimmel Asc e le scenografie di Mark Digby. Molto brave sono anche la protagonista Carey Mulligan e, nella parte di Miss Lucy, Sally Hawkins (Happy go lucky e We want sex). Ma nonostante questo ci sentiamo di consigliare, a chi ne ha occasione, di leggersi il libro.

Cast artistico
Carey Mulligan, Kathy
Andrew Garfield, Tommy
Izzy Meikle-Small, Young Kathy
Charlie Rowe, Young Tommy
Ella Purnell, Young Ruth
Charlotte Rampling, Miss Emily
Sally Hawkins, Miss Lucy

Cast tecnico
Regia : Mark Romanek
Sceneggiatura: Alex Garland
Tratto dal romanzo di KAZUO ISHIGURO
Fotografia: ADAM KIMMEL ASC
Scenografie: MARK DIGBY
Montaggio: BARNEY PILLING
Musica: RACHEL PORTMAN

 

Trailer



Trailer fornito da Filmtrailer.com

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