David di Donatello. Virzì “sfida Sorrentino

Nomination : “Il Capitale umano” batte “La grande bellezza”  

 

MILANO – E’ proprio vero, a volte il principale “nemico” degli italiani sono loro stessi. Nel mondo è stato apprezzato e acclamato come un’opera d’arte. Negli Usa ha vinto il Premio Oscar, eppure “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino è stato “sconfitto” per numero di nomination ai David di Donatello, un premio molto importante del cinema italiano. Il toscano Paolo Virzì è riuscito, per ora, ad avere la meglio sul superfavorito. Il film di Sorrentino non è piaciuto molto nel nostro Paese. Forse è  un film troppo ambizioso, complesso, sofisticato. Il film di Virzì anche se critica ferocemente un aspetto della società italiana, sembra essere più “vicino” al sentimento comune dei cittadini del Bel Paese.

“Il capitale umano” di Paolo Virzì con 19 nomination guida la classifica delle candidature ai David di Donatello, annunciate lunedì mattina, in una conferenza stampa a Viale Mazzini, dal presidente dell’Accademia del più prestigioso premio cinematografico italiano, Gian Luigi Rondi. La cerimonia di premiazione si terrà martedì 10 giugno, con la conduzione di Paolo Ruffini e Anna Foglietta, in diretta su Rai Movie e in differita su Rai1. Le candidature 2014 sono state votate dal 29 aprile al 5 maggio dai 1468 componenti la Giuria dell’Accademia e trasmesse ufficialmente dallo Studio Notarile Marco Papi. Al secondo posto “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino con 18 candidature, fresco di Premio Oscar. A seguire, tra i più votati: “Smetto quando voglio” di Sidney Sibilia con 12 candidature, “Allacciate le cinture” di Ferzan Ozpetek con 11 candidature, “La mafia uccide solo d’estate” di Pif con 9 nomination, e “La sedia della felicità”, il film postumo di Carlo Mazzacurati, con 8 nomination. La cinquina del miglior film vede in lizza: “Il capitale umano” del toscano Virzì, “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, “La mafia uccide solo d’estate” di Pierfrancesco Diliberto (Pif), “La sedia della felicità” di Carlo Mazzacurati e “Smetto quando voglio” di Sydney Sibilia. Per la migliore regia si fronteggiano: Carlo Mazzacurati per “La sedia della felicità”, Ferzan Ozpetek per “Allacciate le cinture”, Ettore Scola per “Che strano chiamarsi Federico. Scola racconta Fellini”, Paolo Sorrentino per “La grande bellezza” e Paolo Virzì per “Il capitale umano”. Come migliore regista esordiente si sfidano: Pif per “La mafia uccide solo d’estate”, Valeria Golino per “Miele”, Fabio Grassadonia e Antonio Piazza per “Salvo”, Matteo Oleotto per “Zoran il mio nipote scemo” e Sydney Sibilia per “Smetto quando voglio”.

Al David per la migliore attrice protagonista sono candidate: Sabrina Ferilli per “La grande bellezza”, Valeria Bruni Tedeschi per “Il capitale umano”, Paola Cortellesi per “Sotto una buona stella”, Kasia Smutniak per “Allacciate le cinture”, Jasmine Trinca per “Miele”. Al David per migliore attore protagonista concorrono: Giuseppe Battiston per “Zoran il mio nipote scemo”, Fabrizio Bentivoglio per “Il capitale umano”, Carlo Cecchi per “Miele”, Edoardo Leo per “Smetto quando voglio” e Toni Servillo per “La grande bellezza”. A contendersi il David alla miglior attrice non protagonista sono invece: Claudia Gerini per “Tutta colpa di Freud”, Valeria Golino per “Il capitale umano”, Paola Minaccioni per “Allacciate le cinture”, Galatea Ranzi per “La grande bellezza” e Milena Vukotic per “La sedia della felicità”. Come migliore attore non protagonista si sfidano invece (con un ex aequo) sei attori: Valerio Aprea per “Smetto quando voglio”, Giuseppe Battiston per “La sedia della felicità”, Libero De Rienzo per “Smetto quando voglio”, Stefano Fresi per “Smetto quando voglio”, Fabrizio Gifuni “Il capitale umano” e Carlo Verdone per “La grande bellezza”. Per la migliore sceneggiatura la cinquina include: Francesco Piccolo, Francesco Bruni e Paolo Virzì per “Il capitale umano”; Paolo Sorrentino e Umberto Contarello per “La grande bellezza”; Michele Astori, Pierfrancesco Diliberto e Marco Martani per “La mafia uccide solo d’estate”; Francesca Marciano, Valia Santella, Valeria Golino per “Miele”; Valerio Attanasio, Andrea Garello e Sydney Sibilia per “Smetto quando voglio”.

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