Teatro dell’Angelo. La vita non è un film con Doris Day. Recensione

ROMA – L’Amicizia, La Donna, il Tempo che passa: su questo triplice filone esistenziale corre il tragicomico e scorrevole testo di Mino Bellei, ispirato a quel filone di quotidianità amara ma profondamente saggia che permea l’animo umano femminile in età pensionata. Curioso che in “La vita non è un filmdi DorisDay”, spettacolo ora in scena al Teatro dell’Angelo e successivamente in tournée per il 2015, sia proprio un uomo ad indagare sugli aspetti di complicità, isterismo e anticipi di demenza senile di tre donne.

Curioso ma mai così azzeccato se sul palcoscenico, a sbraitare con amichevole ferocia, è un trio di raffinate quanto brillanti interpreti formato da Paola Gassman, Lydia Biondi e Mirella Mazzeranghi, un cast – diretto da Claudio Bellante – degno delle migliori scelte cinematografiche hollywoodiane (e chissà che la commedia non possa approdare un giorno sul grande schermo).

Augusta,Amaliae Angiolina, rampanti sessantottenni, sonoamiche di lungadatache,da dodicianni, si ritrovanoin occasionedegliauguridi Natale. E come ogni festività che si rispetti, la forma dei convenevoli, dell’allegria forzata e delle pratiche culinarie e spacchetta-regali, deve superare il languore del ritrovarsi soli, tristi ed abbandonati in occasioni come questa… Ma se inizialmente ogni gesto, parola, prossemica triangolare è acutamente rispettata, ben presto gli animi si arroventano in questioni familiari, umane e caratteriali che lasciano da parte ogni sano proposito per scatenare una guerra di intenzioni e improperi al vetriolo in cui il crescendo dell’acidità verbale diventa elemento inversamente proporzionale al dramma che, in maniera diversa ma legata da un analogo e sottile fil rouge delle tre amiche, permane in ognuna di esse e che, solo dalla loro solidità e vicendevole compagnia può essere, se non evaso, almeno parzialmente offuscato. La scomoda verità che nasconde piccoli segreti giornalieri viene tirata a galla ma licenziata mettendo a nudo – a volte perfino con una grottesca ed improbabile violenza fisica – la rispettiva avversaria, per poi essere nuovamente rioffuscata dalla stessa mente di chi l’ha provocata con un senso di cortesia e perbenistico “glissage” filtrato da un pentimento risentito. In questo modo, se la Gassman personifica la single razionale, auto celebrativa nella cura di fisico e testa ed economicamente auto-sufficiente, sarà poi lei stessa a rivelare la recondita fragilità messa da parte in anni di apparente compressione autolesionistica; così come le punte accentuate di demenza senile espresse fantasiosamente della Biondi in sguardi, ammiccamenti e gracili moine rivelano una forza d’animo combattiva che alla fine esplode in combattimenti pugilistici; per non parlare della astuta scioccaggine del personaggio Mazzeranghi che tra tristi vicende materne e di sfratto riesce comunque a barcamenarsi tirando avanti, sorretta costantemente (buon per lei) da un pensiero razionale volutamente non approfondito.

AAA, le iniziali dei nomi delle tre compagne di scuole che si conoscono (e si fanno dispetti) da illo tempore, ma anche un accentuazione dell’Amicizia, unico sentimento da tenere in considerazione soprattutto quando ci si accorge che la propria esistenza non corre esattamente sui binari di rose e fiori alla Doris Day. E’ proprio da tale sentimento che parte questa riflessiva pièce di drammaturgia italiana contemporanea e proprio a questo che ritorna nel finale per magnificare la sua indispensabilità: in mezzo, le corse e i ricorsi di un’azione scenica inarrestabile che rivelacontuttalasuaprovocatoriafreschezzaelasuadissacranteenergia il talento (sia innato che acquisito in anni di tagliente esperienza sul palco) delle tre interpreti, uniche ed inimitabili, difficilmente intercambiabili, grazie alle quali riusciamo a ridere e gioire, ad immalinconirci e a rimuginare, ma anche a decifrare meglio il tortuoso percorso che intreccia il virtuale al reale, ovverosia il teatro alla nostra vita.

LA VITA NON E’ UN FILM DI DORIS DAY

Di Mino Bellei

Con

Dal 23 ottobre al 2 novembre al Teatro dell’Angelo di Roma

Dal 4 al 16 novembre al teatro Nino Manfredi di Ostia

Con Paola Gassman, Lydia Biondi e Mirella Mazzeranghi

Regia: Claudio Bellanti

Una produzione MTM(MimoTeatroMovimento) in collaborazionecon CinderellaFlatBush, LLC

Costumi: AnnalisaDi Piero

Disegno luci: FabioGaleotti

Scenografia: GenellaFalleri

Consulente musicale: StefanoBaroni

Assistente alla regia: Loretta Bonamente

Foto, video e grafica: GruppoBento

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