St. Vincent. Santo, brontolone e giocatore d’azzardo. Recensione. Trailer

ROMA – Il signor Vincent (Bill Murray) non è un prototipo di gentiluomo: cupo e taciturno, scortese nei rapporti interpersonali, dedito al gioco d’azzardo, cliente affezionato di una prostituta (Naomi Watts). Ama mostrare i lati peggiori di sé in modo da tenere gli altri a debita distanza.

La facciata tuttavia, nasconde un uomo profondo capace di instaurare legami basati sulla sincerità. Lo scoprirà il dodicenne Oliver (Jaeden Lieberher), trasferitosi  insieme alla madre single (Melissa McCarthy) nella casa a fianco a quella di Vincent. Oliver saprà trovare il grimaldello giusto per far breccia in cuore capace di regalare, a suo modo, tanto affetto. La strana coppia vivrà, fra alti e bassi, importanti esperienze che segneranno tanto il giovane ingenuo quanto l’anziano brontolone.

Nell’ ideare una storia che all’ apparenza di originale ha ben poco, Ted Melfi è partito da un episodio della sua vita personale. A seguito infatti della morte del fratello, ha accolto a casa la giovane nipote la quale ha ricambiato l’affetto scrivendo un tema in cui paragonava Ted a San Guglielmo di Rochester, il santo protettore dei bambini adottati. Prendendo spunto da ciò Melfi ha prodotto, sceneggiato e diretto un film che è stretto parente di “Gran Torino”. Tuttavia, se Clint Eastwood usava l’accetta nel caratterizzare i personaggi e nel caricare di forte tensione drammatica la vicenda, Melfi sceglie un profilo decisamente più soft colorando il film con una vena sentimentale che prevale tanto sugli aspetti comici quanto su quelli drammatici. Ad onor del vero il film non scade mai nel sentimentalismo da due soldi e nella parte finale riesce a suscitare qualche brivido emotivo autentico.  Bill Murray, con la sua interpretazione spigolosa al punto giusto, tiene desta l’attenzione e talvolta fa ridere di gusto. Gli altri attori, ad iniziare dal giovane Jaeden Lieberher, forniscono un valido apporto. Certo sorprende vedere Naomi Watts nei panni succinti di una “signora della notte” russa. 

Complessivamente Ted Melfi non ci regala un esordio col botto. Ad ogni modo il film, basato su meccanismi narrativi collaudati, è solido e coinvolgente. Per quanto sviscerata in altre opere analoghe, la relazione fra bambino e anziano continua ad affascinare. Ha il sapore di un mondo antico in cui i vecchi saggi erano risorse preziose e non prodotti di scarto. Il bello è che, nell’ ottica di una crescita interiore che mai si arresta, l’ insegnamento è reciproco: Vincent ha tanto da dare e tanto da imparare. Da qui a definirlo “santo” ce ne passa, anche se il modo in cui si prende cura per molti anni di una moglie che non lo riconosce più gli lascia aperta la porta dei cieli. Probabilmente il posto d’onore in paradiso ha un prezzo più alto. Noi ci accontenteremmo della platea.

REGIA: Ted Melfi

ATTORI: Bill Murray, Naomi Watts, Jaeden Lieberher, Melissa McCarthy, Chris O’Dowd

SCEGGIATURA: Ted Melfi

FOTOGRAFIA: John Lindley

 PRODUZIONE: USA

GENERE: Commerdia/ Sentimentale

DURATA: 102 minuti

USCITA NELLA SALE: 18 dicembre 

  St. Vincent – Trailer

 

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