“Italiano medio”. Mediocre antieroe tragicomico. Recensione. Trailer

ROMA – All’alienazione generale prodotta dai programmi televisivi, Giulio Verme (Maccio Capatonda) replica con un integralismo alimentare e ambientalista il cui apice è costituito dal suo topo vegano di nome Kioto.  “Un uomo che voleva fare la differenza e si ritrova a fare la differenziata”.

Ma la comparsa di un ex compagno di classe, l’ottuso Alfonzo (Herbert Ballerina), trasformerà Giulio da difensore dell’acqua pubblica e dei parchi cittadini al grido di “Mobbasta”, in un troglodita vizioso e corrotto. Ciò “grazie” a una pillola che riduce la funzionalità del cervello dal 20% al 2%.

Maccio Capatonda, al secolo Marcello Macchia, si inserisce nell’odierna tendenza – dopo i successi al botteghino dei colleghi I soliti idioti, Ficarra e Picone, Checco Zalone – dei comici del web e della TV sbarcati a forza sul grande schermo. Far convogliare tormentoni e i personaggi da sketch di breve fruizione a un lungometraggio di 100 minuti si rivela un’impresa narrativa troppo ardua nonostante una coerenza di fondo provi ad armonizzare i vari non-sense. Mosso verso una satira demenziale che si alimenta di parodie di icone contemporanee (il locale Just caviale, il calciatore Alessandro Del Pirlo, lo scrittore Roberto Salviamolo), Italiano medio è un tragicomico antieroe nell’eterna e vana diatriba tra l’Io superiore e quello più basso. 

Capatonda lancia il suo j’accuse agli “opposti estremismi” rappresentati tanto dal fondamentalismo che sfocia nelle derive terroristiche quanto dal “fondamentalismo mediatico” che fa del reality Mastervip l’unico argomento di conversazione. Componendo una galleria grottesca di fantozziana memoria, mette in scena, tra doppi sensi e storpiature, una dura critica sociale scolpita nel superamento della “prova pippotto” per vincere il talent show e nei selfie in autobus con un’anziana moribonda. Il cameo finale di Nino Frassica è un evidente omaggio del regista al maestro del non-sense italiano.

Il cambio di personalità viene evidenziato dalla fotografia mediante il ribaltamento dei colori, tetri per il Giulio ecologista, fidanzato con l’assistente sociale Franca (Lavinia Longhi), abbaglianti per il Giulio coatto, sposato con l’estetista trash Sharon (Barbara Tabita). L’accumulo di citazioni filmiche, da Fight club a Limitless, e la reiterazione di battute estrapolate dalla produzione di Capatonda, generano un surrealismo straniante non sorretto da una regia da videoclip. Italiano medio è impregnato di una visione fin troppo abusata del Belpaese, incline al compromesso, alla mediocrità, alle contraddizioni come essere vegani e mangiare il pollo fritto, essere fedeli e avere le  amanti, preservare la natura e creare mostruosità edilizie. Ossimori che convivono serenamente. 

Titolo originale: Italiano Medio

 Regia: Marcello Macchia (Maccio Capatonda)

Genere: Commedia 

Paese: Italia 2014

Durata: 90’

Produzione: Medusa Film, Lotus Production

Distribuzione: Medusa 

Cast: Maccio Capatonda, Luigi Luciano, Lavinia Longhi, Barbara Tabita, Franco Mari, Gabriella Franchini, Francesco Sblendorio, Rodolfo D’Andrea, Matteo Bassofin, Anna Pannocchia, Enrico Venti, Nino Frassica

Italiano medio – Trailer

 

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