Teatro India. “Paranza-il miracolo”: uno spettacolo che dà voce all’emergenza sociale. Recensione

ROMA – “Paranza – il miracolo”, per la regia di Clara Gebbia ed Enrico Roccaforte, già vincitore del premio “Festival del Teatro del Sacro 2013” va in scena al Teatro India di Roma, dal 10 al 15 marzo. Una pièce che rientra nel progetto “Tra cielo e Terra”, un programma ideato e sviluppato da Teatro di Roma in collaborazione con i Teatri del Sacro, con attività e spettacoli per rilanciare il tema del sacro e profano nelle rappresentazioni contemporanee.

In “Paranza”, domina la scena, la macchina laica della solidarietà: un marchingegno simile a quello utilizzato nelle processioni sacre, per commemorare i Santi. Per ottenere “il miracolo”, quattro persone, per lo più disperati, dovranno sostenere la macchina per tutto un giorno, senza dormire né mangiare. Una grazia che non ha nulla di sacro, ma che proviene dalle viscere terra, dagli uomini, mentre si consuma una guerra tra poveri, in un Paese straziato dalle difficoltà, in un’epoca indefinita. Tra loro, “Ines”, una donna malata, che non riceve assistenza ospedaliera, per mancanza di posti letto; una terremotata che vive nella sua auto e parla con una piantina, un manager di mezza età licenziato e una cantante di teatro. Chi alla ricerca di una casa, chi di un lavoro, chi di cure mediche, chi di un’affermazione professionale che tarda ad arrivare. Tutti, ugualmente, in lotta per la sopravvivenza. 

Eccezionale è Nenè Barini, nei panni della donna malata, una senzatetto abbrutita dalla vita, il cui unico sogno è potersi pagare una clinica. Il suo tono duro colpisce come un fendente la platea e la sua mimica iperrealistica smuove la compassione dei più. Altrettanto bravo è Filippo Luna, nelle vesti di un ex capo, licenziato dalla sua azienda a cinquant’anni, separato dalla moglie, consumato dal senso di vergogna, si nasconde a suo figlio perché “un padre deve essere rispettato, non compatito”.  Celestiale la voce di Germana Mastropasqua, vestita come una madonna laica, che non smette di cantare per tutta la durata dello spettacolo. Il suo “eho” incoraggia i presenti e segna il ritmo alla marcia, che si concluderà in modo inaspettato, alla foce del lago, dove ad attenderli, non c’è nessun miracolo, ma le anime di quelli che non ce l’hanno fatta.

Uno spettacolo che dà voce all’emergenza sociale in atto nel nostro Paese: il diritto alla casa, al lavoro, alla salute, all’affermazione di sé. Un inno alla vita e alla solidarietà umana: un risveglio delle coscienze, necessario in un’epoca di grandi proclami politici, ma scarsa attenzione alle reali necessità della gente. 

Un applauso meritato, non solo agli straordinari interpretati, ma anche ai registi Clara Gebbia e Enrico Roccaforte. Le musiche, di grande forza lirica sono di Antonella Talamonti, la composizione lirica è, invece, merito di Katia Ippaso. Un esperimento drammaturgico ben congegnato e allo stesso tempo drammaticamente attuale. 

Paranza – Il miracolo

dal 10 al 15 marzo al Teatro India di Roma

Un progetto di Clara Gebbia, Katia Ippaso, Enrico Roccaforte e Antonella Talamonti

Con Nenè Barini, Filippo Luna, Germana Mastrapasqua, Alessandra Roca.

Musiche originale e direzione musicale Antonella Talamonti

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