La solita Commedia – Inferno. A spasso tra i gironi dell’ umanità contemporanea

ROMA – C’è poco da fare: la coppia Biggio-Mandelli divide.

Ovviamente per l’umorismo aggressivo e caricato, che diverte alcuni palati e ne lascia perplessi altri. Ma anche per la scelta del linguaggio visivo, che si appoggia sui ritmi serrati tipici della tv (non a caso è la cornice in cui è nato il filone de “I soliti idioti”) e delle video playlist del web. Eppure La solita commedia – Inferno, primo capitolo di una trilogia di chiara ispirazione dantesca, è un film che funziona più di quanto ci si potrebbe aspettare, seppure con alcune soluzioni un po’ banali che si alternano a passaggi riusciti.

Il punto di partenza è l’inferno, la cui struttura è ormai obsoleta e poco adatta alle esigenze della società moderna. Minosse, guardiano degli inferi, ha un bel da fare nel tentare di collocare peccatori come “stalker” e “hacker” nei gironi tradizionali. Chiede allora aiuto al suo principale, Lucifero, che a sua volta si rivolge direttamente ai vertici, ovvero a Dio (Paolo Pierobon) in persona. Si decide così di inviare nuovamente Dante Alighieri (Francesco Mandelli) sulla terra per catalogare in nuovi peccati e progettare nuovi gironi. E quale luogo più rappresentativo del peggio può esserci, se non l’Italia? Dante si reca nel Bel Paese, e sotto la guida del trentenne precario Demetrio Virgilio (Fabrizio Biggio) inizierà un viaggio tra i vizi e le bassezze di questa umanità contemporanea. Scoprendo non solo nuovi peccati, ma anche vere e proprie bolge infernali già attrezzate sulla terra: l’affollatissimo bar alle 8 di mattina, il traffico nell’ora di punta, il condominio, e le terribili discoteche, dove musica assordante e pessime bevande vengono pagate inspiegabilmente a caro prezzo.

Gli sketch si susseguono a ritmo serrato, accompagnati dalle terzine di endecasillabi composte dal regista Martino Ferro. La pellicola è divertente, e nonostante la struttura caratterizzata dall’accostamento di gag, il filo conduttore ripreso dalla Commedia riesce a tenere insieme il tutto, anche se non perfettamente. Certo, si punta molto sul grottesco, e su una comicità che talvolta, come abbiamo detto, può risultare eccessiva. Basta prendere la parte iniziale in paradiso: Dio è praticamente un dirigente d’azienda stressato, che beve whiskey e fuma una sigaretta dietro l’altra. Fatica a star dietro a tutti gli impegni nonostante il dono dell’ubiquità, e in più deve badare a suo figlio: un Gesù in versione adolescente (Tea Falco) che pratica judo e non si separa mai dal suo smartphone. Troppo, diranno alcuni. Ma il tentativo, come accade in tutto il film, è quello di parlare di noi e del nostro mondo. La comicità un po’ volgare e la componente grottesca dominano i toni, ma basta fermarsi un attimo per accorgersi che forse quel grottesco appartiene un po’ anche al mondo in cui viviamo, e non solo alla finzione filmica. Non è difficile allora riconoscere in peccatori come il prevaricatore di file al supermercato, o il dipendente da social network, noi stessi o qualcuno che conosciamo. Biggio e Mandelli ci fanno ridere delle nostre miserie quotidiane, ma un pochino riescono a farci riflettere. Perché magari il Ministero della Bruttezza, che opera di nascosto per orientare mode e abitudini verso il peggio, esiste solo nel film. Ma è fuor di dubbio che quella stessa bruttezza non è difficile da trovare, intorno a noi. 

Certo, parlare di arguta analisi sociale sarebbe un’esagerazione: in fondo l’obiettivo principale resta far ridere. Ma La solita Commedia – Inferno è un film che con tutti i suoi limiti, non si esaurisce nella risata, e in questo senso sorprende. I due “Soliti Idioti” lo saranno magari di nome, ma non lo sono di fatto, e anzi, dimostrano una certa capacità di osservazione. Del resto, anche il loro personaggio più noto, Ruggero De Ceglie, era volgare e scorretto. Ma non più di quanto può esserlo il mondo in cui viviamo.

La solita Commedia – Inferno

USCITA NELLE SALE: 19 marzo 2015

GENERE: Comico

REGIA: Fabrizio Biggio, Francesco Mandelli e Martino Ferro

SCENEGGIATURA: Fabrizio Biggio, Francesco Mandelli e Martino Ferro

ATTORI: Fabrizio Biggio, Francesco Mandelli, Tea Falco, Marco Foschi, Paolo Pierobon, Gian Marco Tognazzi, Daniela Virgilio, Giordano De Plano, Walter Leonardi, Marco Ripoldi, Massimiliano Loizzi

FOTOGRAFIA: Marco Bassano

MONTAGGIO: Valentina Mariani

MUSICHE: Pasquale Filastò

PRODUZIONE: Wildside

DISTRIBUZIONE: Warner Bros. Pictures

PAESE: Italia

DURATA: 95 Min                                                                                                                                                      

La solita commedia – Inferno – Trailer

 

Condividi sui social

Articoli correlati