Globe Theatre. Lo scrigno di Shakespeare si apre il 2 luglio con diamanti

ROMA – Il Silvano Toti Globe Theatre ha un valore artistico unico, la sua struttura architettonica, l’ambiente in cui è immerso, lembo bellissimo di Villa Borghese, costituiscono una delle meraviglie di Roma. 

La cultura è una tra le risposte più qualificanti per la crescita del consorzio umano, e il “Globe theatre” –  primo ed unico teatro elisabettiano in Italia realizzato grazie all’intuizione di Gigi Proietti, suo direttore artistico, con il sostegno dell’Amministrazione Capitolina e della famiglia Toti, da sempre appassionata di arte – ne è illustre ambasciatore. Luogo nato per far conoscere Shakespeare ad un pubblico eterogeneo, sul quale si scommette attiri spettatori e  vinca sulle difficoltà della crisi economica, grazie alla sua indubbia imprescindibilità.

Così, superando encomiabilmente non pochi problemi – primo fra tutti il mancato sostegno delle istituzioni –  il Silvano Toti Globe Theatre il prossimo 2 luglio aprirà la nuova stagione 2015 con Sogno di una Notte di Mezza Estate diretto da Riccardo Cavallo.  Lo scorso anno le presenze sono state 56.000, un successo che non ha fatto demordere gli organizzatori. L’arte è il bello del mondo,  c’è da fidarsi della sua seduzione e sperare che tale numero sia battuto.

Dal 16 luglio al 2 agosto andrà in scena Re Lear diretto da Daniele Salvo,  storia celebre di un monarca e dei suoi legami familiari,  occasione di analisi profonda del potere e dei suoi effetti sulla mente umana. 

Dal 5 al 30 agosto seguirà Molto Rumore per Nulla per la regia di Loredana Scaramella.  

Dal 3 al 20 Settembre non può mancare Otello diretto da Marco Carniti,  una tra le tragedie più note del Bardo intorno al dramma della gelosia, sondato  con rara profondità.

Grande novità del 2015 è la conclusione della stagione con lo spettacolo in lingua originale,  grazie al gemellaggio con una compagnia teatrale nata a Londra nel 2012, che si impegna a portare Shakespeare in tutto il mondo con il sostegno di una famiglia che crede nella cultura e nei temi universali dello scrittore inglese, quella dei reali di Abu Dhabi

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