“Il teorema della crisi”. Docufilm che predice una catastrofe a fine 2015. Recensione

ROMA – Era il 1999 quando il giornalista e regista tedesco Marcus Vetter tentò per la prima volta di contattare Martin Armstrong, imprenditore, consulente bancario indipendente e visionario, che studiando la storia dell’economia mondiale è riuscito a formulare un modello informatico predittivo degli scenari economici. 

Sulla base di tale modello, costruito su di una costante (Pi greco), Armstrong annunciò con stupefacente precisione il “lunedì nero” dell’autunno 1987, la caduta dell’indice Nikkei del 1989 e la crisi finanziaria russa del 1998. E proprio nel 1999 Armstrong, Presidente della Princeton Economics, fu accusato di frode per 3 miliardi di dollari da parte dell’FBI. Messo a soqquadro il suo ufficio per mano dell’agenzia governativa in cerca del prezioso codice, inizia per il protagonista del documentario di Marcus Vetter The Forecaster (Il Teorema della crisi) un vero e proprio calvario durato ben dodici anni. Dodici lunghi anni passati in prigione, senza essere mai stato condannato sulla base di prove concrete. 

Facendo un passo indietro, scopriamo dal racconto del protagonista, una scabrosa storia di cupidigia, ricatti e poteri forti: dopo aver ricevuto la sedicente richiesta di entrare a far parte del club dei magnati delle banche newyorkesi, Armstrong rifiuta senza indugiare, impedendo che la sua scoperta agevolasse le manovre manipolatrici dei mercati mondiali. Durante gli anni passati dietro le sbarre Martin Armstrong non smetterà mai di studiare e perfezionare la sua scoperta, pur se continuamente vessato ed intimidito fino all’atroce reclusione nella cella d’isolamento. Un uomo moralmente distrutto, sull’orlo del suicidio e salvato dal suo stesso genio eticamente corretto, non rivelerà mai il suo codice, riuscendo a riconquistare la libertà sotto patteggiamento. Costretto a dichiararsi in parte colpevole, viene rilasciato nel settembre del 2011, nuovo anno zero dal quale riprenderà le redini della sua “missione”, tenendo seminari  e conferenze in giro per il mondo.

Il documentario faticosamente costruito da Marcus Vetter spalanca le porte su di una storia bigger then life, un microcosmo intimo; iniziato dalla passione giovanile per la numismatica da parte del protagonista, che segnato dalle tragiche conseguenze della sua scoperta, si ritrova ora faccia a faccia con un cartomante. Quei tarocchi adagiati sul tavolo, intesi quasi come terapia e insieme cura di jodorowskiana memoria, tracciano le voci di un racconto plurimo, perpetrato da amici e parenti che hanno seguito e sostenuto le imprese di un uomo lasciato solo e con in tasca le proprie convinzione, di fronte alla mostruosità del grande Leviatano. La perizia registica di Vetter è proporzionale alla ostinata ricerca della verità inseguita per anni, quando gli fu impedito di incontrare Armstrong, allora già incarcerato. Gli innumerevoli tentativi di udienza fino alla riuscita portano ad un’opera pregevole, dal contenuto urgente, confezionata senza alcun virtuosismo stilistico perché superfluo, giacché caricato da risvolti densi di significato. La forza di The Forecaster  sta proprio nell’improcrastinabile necessità di condivisione: che si idolatri o si condanni, la parabola esperienziale (dai connotati del thriller) di Armostrong, che ci avverte di una nuova, catastrofica ondata di crisi a partire dal 1 ottobre del 2015, risulta di pubblico interesse. Come se ci venisse consegnato il manuale d’uso di una bomba pronta ad esplodere. 

Titolo originale: The Forecaster  

Regia: Marcus Vetter

Interpreti: Martin Armstrong, Vicky Armstrong, Oliver Brown, Michael Campbell, Larry Edelson, Tony Godin, Nigel Kirwan, Barclay Leib, Neill MacPherson

Origine: Germania, Usa, 2014

Distribuzione: I Wonder

Durata: 100’

Uscita: 17/09/2015

Il teorema della crisi – trailer

 

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