Teatro Brancaccio. “Cabaret”, vent’anni dopo. Recensione

ROMA – Wir sagen willkommen, bienvenus, welcome ins Cabaret !

Al Teatro Brancaccio si parla tedesco:  infatti, da pochi giorni ha debuttato il musical  CABARET,  nel nuovo allestimento a cura della Compagnia della Rancia, per la regia di Saverio Marconi.  Si tratta di un lavoro che mancava da oltre vent’anni dai nostri teatri e l’ultima edizione, risalente alla stagione 2006/2007, aveva toccato solo Milano e Roma. Operazione ovviamente impegnativa, non solo per la intrinseca complessità del lavoro, ma anche per l’immancabile confronto che istintivamente lo spettatore è indotto a fare con il famosissimo e omonimo film, quello che nel 1972 consacrò Liza Minnelli come un’autentica star e icona del musical cinematografico. 

Come molti forse ricorderanno, la storia è ambientata nella Berlino dei primi anni Trenta, quando si palpano i fermenti politici e le inquietudini sociali che hanno preceduto l’ascesa di Adolf Hitler e l’avvento del III Reich. Un giovane romanziere americano, Cliff (interpretato da Mauro Simone) si è trasferito nella capitale tedesca in cerca di ispirazione per scrivere il suo prossimo romanzo; frequentando un trasgressivo cabaret, il  Kit Kat Klub, vi incontra una ballerina inglese, Sally Bowles (Giulia Ottonello):  tra i due inizia fatalmente una relazione tenera e tempestosa insieme; sullo sfondo dell’avvento del nazismo, si intrecciano le storie di altri personaggi: Fräulein Schneider (Altea Russo), Herr Schultz – che si sente profondamente tedesco, ma è di religione ebraica (Michele Renzullo),  Fräulein Kost (Valentina Gullace). Infine, l’ambiguo e stravagante Maestro di Cerimonie del Kit Kat Klub è interpretato da Giampiero Ingrassia, che ritorna al Brancaccio dopo il grandissimo successo di Frankenstein Junior.
Il testo, di Joe Masteroff, si basa sulla commedia di John Van Druten e sui racconti di Christopher Isherwood. Le celebri musiche sono di John Kander e le liriche sono di Fred Ebb

Cabaret è ormai un classico del teatro musicale e vanta una colonna sonora straordinaria, grazie a brani intramontabili come Mein Herr, Money Money, Maybe This Time e la straordinaria Life is a cabaret, che in questa nuova edizione sono affidati alla strepitosa voce di Giulia Ottonello. Nel complesso lo spettacolo risulta gradevole, anche se con qualche inevitabile lentezza in alcuni momenti, dovuta al libretto e all’amalgama tra testi e musiche. Il cast è di notevole qualità . Giampiero Ingrassia è superbo nell’impegnativo ruolo di Maestro di Cerimonie del Kit Kat Klub, riuscendo a essere ben calibrato ed ironico anche laddove rischia di apparire lascivo e osé. La Ottonello recita canta e danza in modo pregevole, mentre la coppia Fräulein Schneider – Herr Schultz (Altea Russo e Michele Renzullo) ci regala momenti di inattesa tenerezza, che verranno annullati dalla drammaticità degli eventi di cronaca, dettati dal nazismo alle porte. Brava anche Valentina Gullace (Fräulein Kost). Un po’ emozionato Mauro Simone nel ruolo di Cliff . Ricordiamo ancora Alessandro Di Giulionel ruolo di Ernst. Puntuale e fantasiosa la regia di Saverio Marconi. Le coreografie sono quelle di Gillian Bruce. Uno spettacolo interessante, per gli amanti del genere! 

fino al 18 ottobre

Teatro  Brancaccio – 

Via Merulana 244

Info:  06 80687231 e   www.teatrobrancaccio.it  

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe