Cyrano è ciò che ognuno di noi vorrebbe essere e nel contempo ciò che non vorremmo mai
ROMA – Cyrano. Chi non lo conosce? Chi non conosce le parole che Edmond Rostand, l’autore, scrive per lui? Cyrano è un’opera universale perché capace di toccare ogni persona nel profondo. Cyrano è ciò che ognuno di noi vorrebbe essere e nel contempo ciò che non vorremmo mai. È puro e ingenuo come un bambino, forte e coraggioso come un leone, ironico e capace di catturare ogni sfumatura dell’animo umano, tranne il proprio.
Cyrano, l’uomo dal naso deforme innamorato della propria bellissima cugina Rossana. Un amore mai rivelato per paura del rifiuto, dello sbeffeggio. Eppure l’amore trova la sua via, sgorgando impetuoso dal petto di Cyrano seppur vestito con gli abiti del bellissimo Cristiano. E che dire di Rossana? Donna fatua, superficiale e sciocca perché sensibile alla bellezza esteriore? Forse, ma chi non viene catturato da ciò che è bello? Rossana però pur affascinata inizialmente dall’estetica poi penetra quella bellezza ed esige che sia animata dal cuore e dall’anima, quelle appunto di Cyrano.
Quante infinite letture ci offre quest’opera! Straordinaria come straordinaria è la messa in scena al Teatro Parioli Peppino De Filippo. Una compagine di attori imponente per drammaticità e affiatamento. Una scenografia che sorprende e si incastra alla perfezione con il testo. E su tutti, la magnifica interpretazione di Antonio Zavatteri. Ci si incanta a vederlo sulla scena, sembra che questo ruolo sia stato scritto per lui. Intenso e commovente, getta sul pubblico le frustrazioni e insicurezze di Cyrano senza nemmeno parlare. La sua fisicità e la sua mimica sembrano danzare al ritmo delle emozioni.
Merito anche degli altri attori, tutti co-protagonisti. Alberto Giusta – Conte De Guiche, Alice Arcuri – Rossana, Marco De Gaudio – Cristiano, Roberto Serpi – Le Bret,Cristiano Dessì – Lignière, un frate, un cadetto, Matteo Alfonso – Ragueneau, Lorenzo Terenzi – Il Visconte di Valvert – un cadetto, Sarah Pesca – Montfleury – la governante – Lisa – un cadetto – Suor Marta, Davide Gagliardini – un ladro – un cuoco – un cadetto – un sacerdote. Si ride (molto), ci si commuove e ci si indigna, si partecipa a quanto accade in scena perché l’intero teatro diventa proscenio con gli attori tra il pubblico, mai coinvolto ma sempre solo affascinato.
Al teatro Parioli Peppino De Filippo fino all’8 novembre.
Cyrano de Bergerac
di Edmond Rostand traduzione di Mario Giobbe
con:
Antonio Zavatteri – Cyrano
Alberto Giusta – Conte De Guiche
Alice Arcuri – Rossana
Marco De Gaudio – Cristiano
Roberto Serpi- Le Bret
Cristiano Dessì – Lignière, un frate, un cadetto
Matteo Alfonso – Ragueneau
Lorenzo Terenzi – Il Visconte di Valvert, un cadetto
Sarah Pesca – Montfleury, la governante, Lisa, un cadetto, Suor
Marta
Davide Gagliardini – un ladro, un cuoco, un cadetto, un sacerdote
regia :Matteo Alfonso e Carlo Sciaccaluga
scene e costumiGuido Fiorato
luciSandro Sussi
musicheAndrea Nicolini
promozione Paolo Zanchin
organizzazioneNadia Fauzia
Ingresso: platea 22 euro ; galleria 18 euro
Teatro Parioli Peppino De Filippo Via Giosuè Borsi 20, 00197 – Roma
tel . 06 8073040