Primo Piano sull’Autore. Squillo di trombe per Liliana Cavani

FOTO DI PIETRO COCCIA

FOTO DI PIETRO COCCIA

ASSISI – Una concittadina di San Francesco: Liliana Cavani. È stata conferita , con una cerimonia presso il Comune di Assisi, nell’ambito della manifestazione “Primo Piano sull’Autore” XXXIV Rassegna del Cinema Italiano, la Cittadinanza Onoraria alla regista Liliana Cavani per aver raccontato al pubblico internazionale la figura di Francesco d’Assisi.

La cerimonia, aperta da un toccante squillo di trombe nella Sala Consiliare, ha fatto vibrare il cuore di Assisi e dei tanti cittadini presenti che sono stati anche attori e comparse dei film della regista dedicati alla figura del Santo. In questo caso la Cittadinanza Onoraria è davvero, e per fortuna, un fatto di popolo perché  Liliana Cavani, grazie al suo impegno e al suo rigore artistico e intellettuale ha saputo dipingere San Francesco come uno di noi, vicino a noi. Dopo la cerimonia Liliana Cavani ha detto: “Sono commossa,  soprattutto per il senso di questa cittadinanza. Io sono molto legata alla figura di Francesco. Lui era un giovane inquieto, proprio come lo ero io agli esordi della mia professione, all’epoca giovane sessantottina, e come tutti i giovani anche lui si pose lo stesso quesito che tutti ci siamo posti: “Che faccio? Seguo le orme di mio padre o rivoluziono tutto? Francesco di Bernardone, ormai mio concittadino, mise tutto in discussione ed intraprese un percorso che io stessa per comprenderlo ho dovuto realizzare ben tre film. Questo perché ogni volta che ho affrontato la vicenda di Francesco in realtà io l’ho rincorso, ed ogni volta scoprivo che lui era sempre più avanti nel tempo, più avanti di me, della mia cultura e della mia esperienza. Francesco è un uomo da raggiungere, è il profeta di domani. Aveva capito infatti che non devono esistere confini religiosi perché questi sono forieri di odio e non di amore e fratellanza”. 


Liliana Cavani autrice straordinaria di film indimenticabili come “Portiere di notte” e “Il gioco di Ripley”, “La pelle” e “Milarepa” ha richiamato a sé attori di fama internazionale e di indiscussa bravura quali Claudia Cardinale, Marcello Mastroianni,  Charlotte Rampling, Dirk Bogarde, Mickey Rourke, John Malkovich.E chi più di lei poteva meritare tale conferimento? Atea per autodefinizione e avvalendosi dell’energia dell’indagine laica, Liliana Cavani, nella sua lunghissima carriera di regista cinematografica, televisiva, teatrale e opera lirica, ha realizzato ben tre film sulla figura di San Francesco.  Il primo, del 1966, intitolato  “Francesco d’Assisi”, interpretato da Lou Castel, segna l’esordio al cinema della regista emiliana. L’ultimo del 2014 “San Francesco” è stato realizzato per la tv e trasmesso da RaiUno.


Ma è il secondo, del 1989, intitolato “Francesco” e interpretato da Mickey Rourke che, secondo il parere di chi scrive, è, non solo il capolavoro della Cavani, ma un vero e proprio capolavoro assoluto nel panorama della cinematografia internazionale e che partecipò in concorso al Festival del Cinema di Cannes. Come nelle tragedie classiche, Liliana Cavani scava con le unghie nel percorso interiore dell’essere umano Francesco, entra nella sua testa, nella sua anima di uomo e ne ritrae la confusione, il dramma, il dolore, il cambiamento. Liliana Cavani, all’epoca ebbe il coraggio e l’audacia, di far interpretare il Santo ad un sex simbol di quegli anni: Mickey Rourke che, facendo storcere il naso alla critica, seppe invece interpretare magistralmente una figura molto complessa così come la intendeva la regista e resta indimenticabile la lunga sequenza conosciuta come “l’audacia della follia” in cui Rourke, strappandosi gli stracci di dosso, còlto da un pianto disperato, corre nudo sulla neve per mortificare le sue umane e tenere debolezze.

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