“Carol”. La legge dell’attrazione: c’è chi ti attira e chi no. Recensione

ROMA – Due donne si chiedono “a cosa stai pensando”. Due donne sanno che un silenzio dice sempre qualcosa. Due donne mangiano il ciambellone in macchina senza paura di sporcare i sedili. Ma soprattutto, come ogni coppia, anche loro si amano, si lasciano, si ritrovano.

È questo il messaggio che vuole dare Carol. Il nuovo film diretto da Todd Haynes ha ottenuto il maggior numero di candidature ai Golden Globes 2015. Cinque le nomination: miglior opera drammatica, miglior regia, migliori attrici protagoniste e miglior colonna sonora firmata da Carter Burwell.

Il regista ha scelto Cate Blanchett e Rooney Mara per interpretare la storia d’amore proibito tra una raffinata signora borghese e una ventenne aspirante fotografa nell’America degli anni Cinquanta. Il film è stato presentato a Cannes, dove Mara ha vinto il Premio per la miglior attrice. Cate Blanchett con la sua straordinaria performance potrebbe ambire al terzo Oscar.

Basata sull’omonimo romanzo di Patricia Highsmith, la narrazione è ambientata nella difficile, maschilista, razzista e perbenista America di mezzo secolo fa. Carol (Cate Blanchett) è una ricca donna borghese in fase di separazione dal marito. Therèse (Rooney Mara) è una giovane e riservata commessa di grande magazzino. Saranno un paio di guanti e un trenino elettrico a farle incontrare. Quando il marito di Carol chiederà la custodia esclusiva della figlia di quattro anni, proibendole di vederla fino all’udienza, lei propone a Therèse di partire per un viaggio verso Ovest, loro due sole in automobile. La ragazza accetta. Durante quel viaggio le due donne scopriranno di amarsi. È la legge dell’attrazione, “alcune persone ti attirano, altre no, non sai perché accade e non lo puoi controllare” – spiega un ignaro giornalista nella sede di un primordiale New York Times –  “È come le palline del flipper, lo scontro o l’incontro è inarrestabile”.

Le difficoltà di portare avanti una relazione sentimentale contraria alla morale comune non è più una novità al cinema. Questo film ha però il merito di trattare la sessualità con scene meno esplicite e atmosfere più soffuse. Dopo il trionfo a Cannes della Vita di Adele , con Freeheld Peter Sollett aveva posto l’attenzione sulla battaglia legale per ottenere la reversibilità della pensione, Todd Haynes mostra le sofferenze di una madre gay che non può ottenere l’affidamento della figlia. Carol è giudicata moralmente indegna e dovrà affrontare l’umiliazione di controlli medici per risolvere la sua “malattia”.

La sceneggiatura è resa in maniera superba e la combinazione di tutti gli elementi dà dipendenza. Gli abiti, le acconciature, le automobili, i vagoni dei treni, i giradischi, i rossetti e le sigarette, restituiscono la perfetta immagine dell’America della Guerra Fredda, che considerava l’omosessualità come un disturbo sociopatico della personalità. 

Cate Blanchett con il suo sguardo blu glaciale riesce a rendere nel suo personaggio il cinismo acquisito dall’esperienza e gli scatti emotivi propri di una profonda sensibilità. Rooney Mara interpreta invece la parte della ragazza alle prese con la prima educazione sentimentale, ingenua e anche lievemente straniata rispetto al trasporto emozionale con cui deve confrontarsi: la differenza di spessore caratteriale tra le due amanti produce solo in apparenza un leggero squilibrio, in realtà sarà per entrambe un percorso di scoperta.

Nei cinema italiani la pellicola arriverà il 5 gennaio, e il 10 sapremo se avrà vinto i globi per miglior film, miglior regista, migliore colonna sonora e per le due attrici protagoniste.

Titolo: Carol

Regia: Todd Haynes

Anno: 2015

Cast: Cate Blanchett, Rooney Mara, Sarah Paulson, Kyle Chandler, Carrie Brownstein, Jake Lacy, John Magaro, Cory Michael Smith, Kevin Crowley, Misty M. Jump, William Willet, Trent Rowland, Nathaniel Grauwelman, Giedre Bond, Steven Andrews

Genere: Drammatico

Durata: 118 minuti

Produzione: Gran Bretagna, USA

Distribuzione: Lucky Red

Data di uscita: 5 gennaio 2016

Carole – trailer

 

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