Nastri d’argento. Speciale alla carriera a Giorgio Pressburger

ROMA – Un omaggio alla storia e al percorso umano, professionale e intellettuale di Giorgio Pressburger: è questo il senso del Nastro d’Argento speciale con il quale il Direttivo del Sngci annuncia oggi una nuova anticipazione del palmarès dedicato ai documentari del quale saranno comunicati nei prossimi giorni finalisti e vincitori 2017.

  Pressburger, scrittore, autore e intellettuale ungherese vissuto a Trieste è nato a Budapest da genitori ebrei  di origini slovacche, in una famiglia perseguitata dal nazismo al quale, durante la seconda guerra mondiale, riuscì però a sfuggire. Si trasferì in Italia nel 1956, quando con la famiglia lasciò l’Ungheria dopo l’invasione sovietica del ’56. Protagonista tra i più significativi nel panorama culturale non solo italiano è stato, tra gli incarichi istituzionali, anche Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Budapest.

Particolarmente stretta la sua collaborazione con Mauro Caputo, già autore e produttore nel 2013 di Messaggio per il secolo al quale è seguito, nel 2016, -presentato a Venezia dalle Giornate degli Autori – Il profumo del tempo delle favole di cui è regista ancora una volta Caputo, nel quale Pressburger è anche voce narrante e protagonista. Realizzato da VOX Produzioni in associazione con Istituto Luce-Cinecittà e in collaborazione con Collective Pictures questo film, che ha conquistato non solo a Venezia un pubblico eccellente e non solo cinematografico, è tratto da un testo dello stesso Pressburger .

Da una sua raccolta di racconti era nato nel 2014 anche L’orologio di Monaco, altro documentario dal cuore della Mitteleuropa che Pressburger sa raccontare come poche voci. Lo dimostra, insieme a Caputo, anche ne Il profumo del tempo delle favole, film di cui Pressburger si racconta con la sua stessa voce in un uomo alla ricerca della fede, mettendo a nudo i suoi tormenti più profondi e indagandosi fin dai giorni delle paure infantili o delle menzogne di un’età in cui l’illuminazione della grazia appare come una luce nel buio che il protagonista attraversa grazie all’aiuto di alcuni ‘compagni di viaggio’, da Dostoevskij a Kafka.

Una testimonianza preziosa che si trasforma in un’indagine profonda dell’animo umano. Tra gli interpreti della pellicola, con Giorgio Pressburger, che conferma anche nel film il suo tratto discreto e insieme di profonda curiosità nell’indagine dell’animo umano, anche Daniele Tenze e il piccolo Antonio Cacace. Le musiche originali del film, prodotto da Federica Crevatin e Omar Soffici, sono state composte da Alfredo Lacosegliaz, mentre il suono è stato curato da Francesco Morosini.

Il riconoscimento a Pressburger, che premia indirettamente anche la qualità del lavoro condiviso con Caputo, si aggiunge al Nastro già annunciato per Gianni Minà, oltrecinquant’anni di militanza nel racconto della grande attualità internazionale, che il Sngci premia proprio ora, oltre la sua storia, anche per lo scoop de L’ultima intervista di Fidel, concessa nel settembre 2015 e che sopravvive a Castro come un documento di grande importanza storica. Un film che si è abbinato quest’anno anche al lungometraggio di Minà suPapa Francesco, Cuba e Fidel, trasmesso anche in tv, nel quale sono presenti tutti i protagonisti della controversa storia dell’embargo: da Barack Obama e Raul Castro fino al Santo Padre.

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