I solisti del Teatro. “Coro di donna e uomo”. Recensione

ROMA – E’ suggestivo il fondale dei Giardini della Filarmonica, fronde verdi mosse dal vento su cui la luce scivola voluttuosa. Non serve altra scenografia a Barbara De Rossi e Francesco Branchetti, appassionati interpreti del grido di “Coro di donna e uomo”, di Gianni Guardigli, ambizioso recital sulla sofferenza umana e sulla sua necessità di catarsi. Sottolineato dalle musiche originali di Pino Cangialosi. 

Gli attori ce la mettono tutta. Nell’aria risuonano a fasi alterne gli accenti tragici di Fedra che s’innamora non ricambiata del figliastro e di Andromaca, privata degli affetti. Di Lady Macbeth assetata di potere. E, risalendo il tempo, della madre palestinese che piange il figlio morto e intuisce profeticamente come la distruttività chiami il terrore.

Giusto contrappunto alla brava Barbara de Rossi, è Francesco Branchetti che, con grande energia, si cala ora in Fritz, sedicente postino di Hitler negli ultimi momenti della Seconda Guerra Mondiale; ora in Herr Streicher tedesco sepolto nei rifugi mentre il mondo combatteva il nazismo; ora in Mohamed, che durante la guerra di Algeria, non aveva potuto salvare la vita dei suoi figli. 

E inoltre tante voci-simbolo, di donne e di uomini, tessere di un mosaico dal quale emerge il volto tragico del nostro mondo e l’aspirazione a una liberazione, purtroppo, al momento lontana. Spettacolo impegnativo, viaggio nelle vene di un pianeta malato che, forse, potrebbe rivelarsi ancora più coinvolgente se la sceneggiatura, complessa e nutrita, fosse resa più snella, essenzializzata.

Associazione Culturale Foxtrot Golf presenta:

Coro di donna e uomo, di Gianni Guardigli. Con Barbara De Rossi e Francesco Branchetti. Regia di F. Branchetti. Musiche originali di Pino Cangialosi.

I Solisti del teatro – Giardini della Filarmonica Romana – Via Flaminia, 118 – Roma

Ufficio stampa Monica Brizzi

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