Teatro Quirino. Una “Medea” da non perdere. Recensione

ROMA – Due ore senza intervallo, che fuggono in un soffio, riescono a tenere alta l’attenzione, avvincono, nonostante la tragedia di Euripide sia nota: riallestita da Daniele Salvo, al teatro Quirino è in scena la storica edizione di “MEDEA” diretta da Luca Ronconi nel 1996 e, di nuovo, è perfetto protagonista Franco Branciaroli che, proprio perché uomo, riesce a dare al mito della protagonista quel tanto in più di complessità, mistero, deformità, sì da restituire al personaggio tutta la forza e la stranezza minacciosa delle passioni insane.

La vicenda del dramma originale è rispettata: Medea, abbandonato il padre,si è trasferita a Corinto con il marito Giasone dal quale ha due figli. Dopo qualche anno però Giasone la ripudia per sposare la figlia di Creonte, re di Corinto. Poiché Medea manifesta rabbia profonda, il re Creonte sospettandone la vendetta le intima di lasciare per sempre Corinto, acconsentendo però all’ultima richiesta della donna di concedere ancora un giorno. Ventiquattro ore durante le quali lei riuscirà a mettere in atto una punizione terribile nei confronti del marito, di cui saranno vittime persino i figli. Variante sono scenografia e costumi i quali, attualizzati, stigmatizzano la ferocia senza tempo di un’anima che tuttora rappresenta una mostruosità umana.

Branciaroli riesce a interpretare con intensità gli altalenanti stati d’animo di Medea: ora macchinosa distruttrice, ora dubbiosa per senso di colpa, ora vittima di un odio che la smembra, ora addolorata, ora capace di accenti precorritori del movimento femminista. L’intero cast è all’altezza dell’impegno richiesto, bravo Alfonso Veneroso nei panni di Giasone, così il re Egeo e il suo seguito, la nutrice, le donne che parteggiano per Medea. Giusta la scelta dei due teneri bambini che, come nella tragedia di Euripide, non parlano, ma infondono alla scena il pathos delle creature indifese.

Uno spettacolo che riempie lo spettatore, lo porta a riflettere con la leggerezza propria dei lavori fatti ad arte.  Pietra miliare della storia del teatro nazionale, è da non mancare.

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Fino al 5 novembre

CTB Centro Teatrale Bresciano
Teatro de Gli Incamminati
Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa

FRANCO BRANCIAROLI

è

MEDEA

di Euripide
traduzione Umberto Albini
regia LUCA RONCONI ripresa da Daniele Salvo

scene Francesco Calcagnini riprese da Antonella Conte
costumi Jaques Reynaud ripresi da Gianluca Sbicca

luci Sergio Rossi riprese da Cesare Agoni

con Alfonso Veneroso, Antonio Zanoletti, Tommaso Cardarelli, 

Elena Polic Greco, Livio Remuzzi 

Coro Francesca Mària, Serena Mattace Raso, Odette Piscitelli, Elena Polic Greco, Alessandra Salamida, Elisabetta Scarano, Arianna Di Stefano

e con Raffaele Bisegna e Matteo Bisegna

ORARI SPETTACOLI
da martedì a sabato ore 21
domenica ore 17
giovedì 26 ottobre e giovedì 2 novembre ore 17
mercoledì 1 novembre ore 19
sabato 4 novembre ore 17 e ore 21

INFO
botteghino 06.6794585
mail [email protected]

segreteria 06.6783042 int.1
mail [email protected]

PREZZI mar / mer / gio / ven / sab. pomeriggio

 

intero

 

ridotto

platea

€ 30,00

 

€ 27,00

I balconata

€ 24,00

 

€ 22,00

II balconata

€ 19,00

 

€ 17,00

galleria

€ 13,00

 

€ 12,00

PREZZI sab. sera / dom

 

intero

 

ridotto

platea

€ 34,00

 

€ 31,00

I balconata

€ 28,00

 

€ 25,00

II balconata

€ 23,00

 

€ 21,00

galleria

€ 17,00

 

€ 15,00

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