Teatro Quirino. “Dal Rinascimento al Jazz”, concerto-aperitivo con gli Ottoni Pentaphon. Recensione

ROMA – Gli ottoni sono strumenti difficilissimi da suonare, perché risentono delle condizioni climatiche e abbisognano di esecutori espertissimi, queste le parole con le quali è stata introdotta al teatro Quirino la cellula fondante degli Ottoni Pentaphon, gruppo musicale che accompagna le celebrazioni in Vaticano alla presenza del Santo Padre.

Cinque bravissimi musicisti: Domenico Agostini e Leonardo Olivelli alla tromba, Giuseppe Calabrese al corno, Matteo Caramaschi al trombone, Alessandro Caretta al basso tuba. 

Formatisi nel 2000, gli Ottoni Pentaphon hanno un repertorio vastissimo e loro stessi curano gli arrangiamenti dei brani. Vantano una serie di esibizioni e collaborazioni con istituzioni musicali nazionali. Per brevità ne citiamo solo alcune: il Teatro San Carlo di Napoli, la Rai, l’Accademia Santa Cecilia, la Fenice di Venezia e Il Teatro alla Scala. Sono stati scelti nel 2010 dal Maestro della Cappella Pontificia “Sistina” come complesso musicale per riportare in Vaticano la tradizione delle “Trombe d’Argento”. 

Per i concerti-aperitivo della domenica al teatro Quirino gli Ottoni Pentaphon si sono  esibiti nella performance “Dal Rinascimento al Jazz”, o per meglio dire al pop dal momento che l’ultimo era un famosissimo brano di Freddie Mercury. Dopo aver interpretato in modo personale musiche tratte da Bach, Walther, Bizet, Gerswhin, Piazzolla,  il successo riscosso ha richiesto due bis nei quali hanno eseguito motivi molto popolari, scanditi da un pubblico che partecipava con sentimento. 

Ogni domenica mattina fino al 17 dicembre si alterneranno sul palco del Teatro Quirino di Roma musicisti di altissimo spessore artistico con concerti sempre originali della durata di circa cinquanta minuti, cui seguirà una degustazione di vini legati al territorio della regione. Un’occasione rara e piacevolissima.

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