ROMA – Chi non conosce Coco Chanel? Il personaggio che ha affascinato poeti e registi, ma “Io, Gabrielle” di Valeria Moretti presenta un’inedita Coco nella quale c’è ancora molto da scoprire. Va in scena dal 2 al 6 maggio al Teatro Stanze Segrete – Via della Penitenza 3, Roma, Trastevere – da mercoledì a sabato ore 21, domenica ore 19.
E’ un atto unico interpretato da Sara Platania per la regia di Gianni De Feo. Il regista Gianni De Feo spiega così gli elementi scenici che evocano le atmosfere innate e originarie dell’ affacciarsi alla vita di questa donna singolare: “la bambola di pezza, la sedia a dondolo, la bacinella d’acqua e il telo. Il telo bianco, simbolo di purezza, cordone ombelicale che ci lega al passato, che avvolge e protegge”.
Questa volta vedremo una protagonista scalza, in sottoveste bianca, che sta giocando con i suoi manichini, le perle false, in fondo con il suo essere donna. Ma per un attimo, un attimo solamente, sarà anche la Coco Chanel che il pubblico conosce: l’eroina forte e autoritaria, la zingara indipendente, la bambina ribelle. Lo spettacolo di Valeria Moretti scava nel profondo, dietro ciò che appare e di cui il mondo sa, per renderci un’identità più vera e più umana, sospesa tra suggestioni oniriche e momenti di durezza, senza trascurare la commozione. Mentre da lontano riecheggia, avvolta dai ricordi d’infanzia, la voce dell’amico Jean Cocteau. Valeria Moretti ci parla dei dolori di Coco che, come sappiamo, era orfana: ci emozioneranno le sofferenze dell’orfanotrofio, i primi punti di cucito sui teli bianchi delle monache e la creatività che l’ha salvata e l’ha condotta in alto. “Sono io il solo cratere d’Alvernia che non sia spento” afferma con spavalderia, rimandando la propria immagine da uno specchio Coco Chanel. Ma è proprio così?