“Beate”, tenera commedia sul dramma della perdita del lavoro. Recensione

ROMA – Nel corso dell’incontro stampa al Nuovo Sacher di Roma, cinema della casa di produzione di Nanni Moretti e Angelo Barbagallo, è stato presentato il film “Beate”, diretto da Samad Zarmandili, una commedia che affronta con leggerezza temi attuali quali la perdita del lavoro e la sua delocalizzazione.

Racconta di un gruppo di operaie tessili a rischio licenziamento e di un gruppo di suore, che vivono e si dedicano all’arte del ricamo in un convento a rischio di sfratto, donne pressate entrambe da un pericolo e da una necessità di sopravvivenza basilare. Operaie e suore si mettono insieme per investire in un’impresa fuori del comune e da ogni regola: produrre e vendere lingerie ricamata con le loro mani e molto sexy. Protette dalla salma mummificata della Beata Armida sperano nel miracolo. Accadrà?

Suggestiva l’ambientazione di “Beate”, girato nel Nordest, in una cittadina del Polesine veneto e nei suoi dintorni. In quel delta del Po, patrimonio mondiale dell’Unesco «dove – nelle stesse parole di Samad Zarmandili – accanto a incomparabili bellezze naturali, corrono gli scheletri delle fabbriche, soprattutto tessili, decimate dalla crisi. E dove tuttavia vivono anche esperienze industriali d’eccellenza, costruite sulla tenacia e la dedizione dei lavoratori e soprattutto delle lavoratrici del territorio».

Beate è interpretato da Donatella Finocchiaro, che tra qualche vedremo a Venezia in concorso con Capri Revolution di Mario Martone, e da un cast con le brave Maria Roveran, Lucia Sardo e, unico maschio tra le donne non meno bravo, Paolo Pierobon. Il film  è impreziosito da una colonna sonora che comprende  anche “Veronica” , cantata da Enzo Jannacci e scritta da Sandro Ciotti e Dario Fo.  “Beate” è stato al 9. BIFEST di Bari, selezionato da Felice Laudadio tra gli eventi speciali, dove ha avuto un’ottima accoglienza. Poi, lo scorso luglio, un piccolo exploit (di spettatori e gradimento) alla rassegna “Bimbi belli” di Nanni Moretti al Nuovo Sacher di Roma. E appena sabato scorso un doppio premio (miglior film e migliore interpretazione femminile) al XIV Santa Marinella Film Festival, tradizionalmente dedicato alle opere prime della stagione. L’uscita in sala è prevista giovedì 30: il regista e una parte del cast saluteranno il pubblico a Roma al Nuovo Sacher,  le attrici Orsetta Borghero  e Eleonora Panizzo saranno all’Anteo di Milano.

Un film di
Samad Zarmandili

Soggetto e Sceneggiatura
Antonio Cecchi 
Gianni Gatti
Salvatore Maira 

Prodotto da
Dario Formisano

Montaggio
Fabio Nunziata

Fotografia
Cristiano Natalucci

Suono
Giuseppe Angelelli
(Presa Diretta)
Arianna Arcangeli
(Rumori/Effetti)
Nadia Paone
(Mix) 

Musiche originali
Francesco De Luca
Alessandro Forti
(Edizioni Musicali FLIPPER)

Scenografia
Sabrina Coppolecchia

Costumi
Andrea Cavalletto

Casting
Marita D’Elia (UICD)
con Francesco Feletti 

Organizzazione generale
Luigi Lagrasta

Direzione di produzione
Daniela Ricciardi

Aiuto regia
Federico Giorgio Ridolfi

Cast
Donatella Finocchiaro
(Armida)

Paolo Pierobon
(Loris)

Maria Roveran
(suor Caterina)

Lucia Sardo
(suor Restituita) 

Betti Pedrazzi
(madre Amara) 

Anna Bellato
(Veronica)

Orsetta Borghero
(Maria)

Silvia Grande
(Maresa)

Cristina Chinaglia
(Tina)

Licia Navarrini
(Iole)

Eleonora Panizzo
(Rachele)

Felicité Mbezele
(suor Prediletta)

Silvia Munguia
(suor Gina Arcadia)

Glaucia Virdone
(suor Mirna)

Andrea Pennacchi
(Aldo Saraceni)

Massimo De Rossi
(il Vescovo)

Francesco Brandi
(padre Filippo)

Chiara Sani
(la Bice)

Vittoria Clavello
(Daniela)

Hen Barazza
(Hen)

la salma mummificata della BEATA ARMIDA
è realizzata da
Rudia Cascione
Lucia Patullo
VITTORIO SODANO STUDIO

concept and special effects

 

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