Teatro Quirino: applausi per “Il fu Mattia Pascal”, un precario della vita

È un equilibrista Mattia Pascal. In bilico tra la vita e la morte, il bene e il male, l’egoismo e l’altruismo. Un senso di precarietà esistenziale che si sublima nella poetica pirandelliana, già emblema dell’incertezza del Secolo Breve.

Un’assenza di affermazione e sicurezze esacerbata all’oggi, rendendo attuale più che mai la novella de “Il fu Mattia Pascal”, adattata per le scene, dal commediografo e interprete Daniele Pecci. Sino al 18 novembre al teatro Quirino, e a pochi giorni dal debutto già vanta il consenso del pubblico, per la regia di Guglielmo Ferro, con i beniamini del piccolo schermo: Daniele Pecci e Rosario Coppolino nei ruoli principali.

Mattia Pascal: uno “scioperato” per molti, un fantasma per altri, dato per morto dai familiari per errore, o forse, più realisticamente per la volontà di sbarazzarsi della sua indolenza. Uno sfortunato evento dalla valenza ambivalente: da un lato, la sensazione di non appartenere “né ai vivi né ai morti”; dall’altra la possibilità di rivivere secondo i propri valori, libero dai condizionamenti sociali: “senza più maschere”. Ed è proprio da un’angusta biblioteca, intento a classificare vecchi volumi, che il redivivo Mattia Pascal ossessionato dai ricordi, dai sensi di colpa e dall’incompiutezza della sua vita, vissuta senza scopo, ricerca nella scrittura una rinascita, un risarcimento morale e spirituale.

Malinconica e intensa è la performance di Daniele Pecci, cui fa da contraltare il suo alter-ego Rosario Coppolino, che con ironia e brio interpreta Don Eligio, un mentore che maieuticamente sprona Mattia Pascal a fare i conti col passato, con i suoi spettri e con le maschere che lo funestano. Non manca di verve la pièce, che attraverso il flusso di coscienza dei ricordi del protagonista , sa stupire, commuovere e riflettere.

Una commedia di due ore che allieta disincantando, alla ricerca di una verità, talvolta assente, ma protagonista delle illusioni e aspirazioni di ciascuno di noi. Ognuno a modo suo: per una sera come “Il fu Mattia Pascal”.

Dal 6.18 novembre

“Il fu Mattia Pascal”

di Luigi Pirandello

Adattamento di Daniele Pecci

Regia di Guglielmo Ferro

Arca Azzurra Teatro La Contrada Teatro Stabile di Trieste   ABC Produzioni

Con Daniele Pecci Rosario Coppolino e Maria Rosaria Carli e Giovanni Maria Briganti Adriano Giraldi  Diana Höbel

Marzia Postogna  Vincenzo Volo

scene Salvo Manciagli

costumi Françoise Raybaud

musiche Massimiliano Pace

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