David di Donatello 2019, un’edizione che guarda al futuro

Modificati:  giuria, sistema di voto, modalità di ammissione dei film e introduzione del David dello Spettatore

Il 19 febbraio 2019 è stato presentato alla sede Rai di Viale Mazzini l’edizione 2019 del Premio David di Donatello che si svolgerà il 27 marzo prossimo in diretta Rai Uno. Per decisione del Presidente e Direttore Artistico, Piera Detassis, e del Consiglio Direttivo dell’Accademia dei David è stata infatti azzerata la giuria precedente, con il reintegro dei “Candidati e Vincitori” delle passate edizioni e  una giuria ex novo, chiamata “Cultura e Società”, composta da importanti esponenti dell’audiovisivo.

 Fra le novità la modifica del sistema di voto, adeguati ai modelli proposti dai grandi riconoscimenti internazionali e nuove regole di ammissione dei film che concorrono all’assegnazione dei premi e una nuova statuetta, il David dello Spettatore, destinato al film di maggiore riscontro sul fronte degli spettatori e delle presenze in sala, l’accorpamento del David al Miglior film straniero e al Miglior film della Comunità Europea, che si fondo in un unico premio, il David per il Miglior film straniero, che verrà votato già al primo turno per facilitare la presenza del cast alla cerimonia

Subiscono  un cambiamento anche i requisiti d’accesso al premio per i film, in sintonia con la mutazione imponente del sistema produttivo e distributivo. è stato infatti modificato l’articolo 2 del regolamento in questo modo: «Concorrono ai Premi David 2019 tutti i film di finzione italiani e stranieri usciti in Italia nel periodo 1 gennaio 2018 – 31 dicembre 2018, nelle sale cinematografiche di almeno 5 città, con una tenitura minima di 7 giorni». Sono state dunque abbandonate la formula precedente “a piena programmazione” e l’indicazione “città capozona”.

Alla  conferenza stampa vi è stato un notevole  dibattito sul tema di Netflix e delle piattaforme di streaming on demand, una specie  di  brainstorming in diretta su uno dei temi più caldi della contemporaneità: molti dei giornalisti presenti hanno ribadito la necessità di un’apertura del premio alle nuove forme di fruizione. 

                               Antonella Fiorito

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