Teatro India. I premiati di Tuttoteatro.com 2019

ROMA – Per la prima volta nella storia del Premio Tuttoteatro.com alle arti sceniche “Dante Cappelletti” il contributo di produzione è stato assegnato ex aequo a due progetti di spettacolo: La vacca  di Beat Teatro (Napoli) e Luca 4,24 di Sesti-Maiotti (Cannara, Pg). 

Domenica 8 dicembre al Teatro India è stato consegnato anche il Premio Tuttoteatro.com “Renato Nicolini” a Mimmo Borrelli.

Il Premio Cappelletti, per sostenere progetti di spettacolo ancora inediti, ed il Premio dedicato a Renato Nicolini per segnalare personalità che si siano distinte nella progettazione, nella cura e nel sostegno delle attività culturali e artistiche, istituiti dall’Associazione culturale Tuttoteatro.com, con la direzione di Mariateresa Surianello, sono realizzati quest’anno con il contributo della Regione Lazio – Direzione Regionale Cultura e Politiche Giovanili. L’iniziativa è parte del programma di Contemporaneamente Roma 2019 promosso da Roma Capitale-Assessorato alla Crescita culturale e realizzato in collaborazione con SIAE

    • La giuria, presieduta da Paola Ballerini (nipote di Dante Cappelletti), e composta da Roberto Canziani, Gianfranco Capitta, Rodolfo di Giammarco, Chiara Mignemi, Attilio Scarpellini, Mariateresa Surianello e Massimo Marino (membro dormiente), ha scelto tra i sette progetti di spettacolo finalisti La vacca di Beat Teatro e Luca 4,24 di Sesti-Maiotti con le seguenti motivazioni:

La vacca

Beat Teatro – Napoli

di Elvira Buonocore

regia Gennaro Maresca

con Vincenzo Antonucci, Anna De Stefano, Gennaro Maresca

assistente alla regia Roberta de Pasqua

“Il desiderio che, muove notoriamente il sole e le altre stelle, muove anche il disegno di una periferia urbana in cui la scoperta delle pulsioni in due corpi ragazzini incontra e si confonde con l’atavica sottomissione delle bestie all’uomo. La vacca, etichetta che riduce a oggetto sessuale la nobile femmina bovina, rivela una convergenza di trame che non racconta, ma a cui allude. Emarginazione omologazione, biologia e turbamento di cuore”.

Luca 4,24

Sesti-Maiotti – Cannara (Pg)

di Alessandro Sesti

con Mattia Maiotti e Alessandro Sesti

coreografie Debora Renzi e Mattia Maiotti

musiche originali Grandi insegne il grande allibratore

disegno luci Marco Andreoli

con il sostegno di Teatro Thesorieri di Cannara, Strabismi

“Tre lingue del teatro si incontrano per raccontare un accadere del mondo: quella della parola, quella della musica, quella del corpo. Divergono – seguendo ciascuna il proprio percorso d’arte – ma insieme ricostruiscono una storia dell’Italia di oggi. Le parole di Luca evangelista – il passo in cui la sacra scrittura testimonia che nessuno è profeta in patria, conducono lo spettatore alla condizione dei testimoni di giustizia, ganglio oscuro della nostra convivenza civile”.

Il progetto di spettacolo La Vacca è risultato anche vincitore della giuria popolare che ha anche voluto segnalare il progetto Life di Emiliano Brioschi e Cinzia Spano.

Mimmo Borrelli ha vinto il Premio Tuttoteatro.com Renato Nicolini 2019 che gli hanno consegnato Ottavia Nicolini e Marilù Prati con le seguenti motivazioni:

“È un artista che ha saputo farsi conoscere e apprezzare solo con le proprie forze.

Con spettacoli duri e affascinanti, in una lingua che affonda le radici nelle solfatare attorno a Pozzuoli, ma di cui ognuno può cogliere il senso e la visionarietà (finalmente in dimensione kolossal con La cupa).

Si è fatto conoscere e apprezzare con spettacoli dove una forte e musicale teatralità raccontava in maniera cruda (quasi in senso, letterale e critico, “mitologica”) dubbi e sentimenti e forza e consapevolezza di una nuova generazione a sud del mondo. Riuscendo perfino a narrare, dietro lo schermo del mito appunto, le nefandezze e i rapporti interni della criminalità organizzata. E riuscendo tra poesia e teatro a fare progetto politico e sociale di una ritrovata consapevolezza, linguistica e politica.

Sulle tavole del palcoscenico è riuscito a portare la voce (fino a quel momento “senza corpo”) di Roberto Saviano al Piccolo di Milano. Così come ha portato il pubblico del teatro (suo e dei suoi collaboratori e amici) sui pendii sdirupati e le erbacce languenti della terra sua d’origine, inventando il festival più povero forse di danari, quanto ricco di suggestioni ed emozioni (Efestoval), che di quella terra ribollente di bullicame e sofferenza fa un punto forte di rinascita e battaglia culturale, per tutti”.

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