Teatro Duse. “Equivoci d’amore… e poi!”: la “divertente” isteria di una società in maschera

ROMA – Oscar è un pezzo grosso dell’alta moda romana, ma un matrimonio in crisi e una situazione sentimentale insoddisfacente fanno da contraltare ai suoi successi professionali. Egli tuttavia, da uomo pragmatico quale è, ha già trovato la soluzione al problema. Si è costruito infatti una relazione parallela su cui sembra riversare tutto  l’interesse e la passione di cui dispone. Purtroppo per lui non è ovviamente l’unico ad aver avuto questa brillante idea.

In un gioco di coppie aperte, talmente aperte da risultare sostanzialmente interscambiabili, la cameriera- tuttofare Ilde riveste un ruolo di primo piano. E’ a tratti protagonista, in altri momenti  diviene narratrice e per altri versi ancora tesse i fili della vicenda. Inoltre ammicca costantemente alla platea proponendosi come una sorta di confidente del pubblico. A ben vedere quindi, svolge la funzione pragmatica di coinvolgere direttamente gli spettatori. La paura sottostante è che altrimenti le vicende narrate non costituiscano sufficiente fonte di interesse?  Ad ogni modo è un espediente che denota una furbizia degna del personaggio del “servo astuto”, tipico della commedia classica.

Complessivamente l’opera sembra descrivere con leggerezza un micro cosmo dominato dalla vanità, dall’ apparenza, dai sotterfugi. Non è un caso probabilmente che sia ambientata in un mondo, quello della moda, in cui ciò che l’occhio vede è fondamentale. Il discorso comunque potrebbe ugualmente valere per la società odierna nel suo complesso ed in effetti i riferimenti diretti alla quotidianità televisiva sono numerosi. E’ peraltro interessante la scena d’apertura, nella quale tutti i personaggi  compaiono con una maschera sul viso. Non appena la tolgono e si guardano effettivamente in viso se ne vanno ciascuno per contro proprio, con aria schifata. Sembra quasi il simbolo della difficoltà che i cinque personaggi hanno nell’instaurare un rapporto veramente intimo con l’altro, visto per quello che effettivamente è.  Nella relazione la via dell’onestà appare quindi impraticabile, sostituita dall’elaborazione di efficaci stratagemmi.
“Equivoci d’amore e poi… “ …poco altro. Nel senso che l’ evoluzione narrativa non fornisce grandi spunti in altre direzioni. Tuttavia lo spettacolo può contare sulla verve, la brillantezza e la bravura dei suoi attori, in particolare Rosa Longone che interpreta Clotilde, la moglie di Oscar. Per passare un paio di ore in allegria, confrontandosi implicitamente con le nevrosi e le isterie del mondo moderno, appare sufficiente.  
Lo spettacolo teatrale sarà in scena dal 17 al 27 novembre al teatro Duse di Roma, esclusivamente nei giorni di giovedì, venerdì, sabato (ore 20:45) e domenica (ore 17:45).

Sito internet

AUTORE: Sasà Russo 
INTERPRETI: Vincenzo Pellicanò, Patrizio De Bustis, Lucilla Trisolini, Rosa Rongone, Maria Elisa Barontini.

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