Al Teatro Vascello ‘Il processo’ di Kafka

ROMA – Nonostante la scarsissima attenzione politica  che opprime tutti i teatri italiani continua al Teatro Vascello di Roma, sotto la direzione artistica di Manuela Kustermann, una sorprendente stagione teatrale.

Quest’anno, e solo fino fino al 15 gennaio, c’è anche una grossa opportunità: con soli € 60,00 si può acquistare l’abbonamento ‘IN RETE’. L’abbonamento prevede sei spettacoli, due spettacoli per ogni teatro, – Teatro Vascello, Teatro Piccolo Eliseo e Teatro Palladium – più due ingressi omaggio al Palazzo delle Esposizioni.

Ieri sera al Vascello è andato in scena la prima romana de ‘Il Processo’ di Franz Kafka prodotto da RtTeatro30 di Roberto Tony/Tauma srl in collaborazione con Teatro di Castalia.
Lo spettacolo, che ha avuto una notevole affluenza di pubblico, è una magnifica sintesi dell’opera kafkiana adattata per le scene da Andrea Battistini che ne ha curato anche la regia. Inoltre tutti gli attori, a cominciare da un’eccezionale Raffaella Azim che interpreta tutti i personaggi femminili, hanno dato una grande prova artistica.
Il testo del grande scrittore ceco, che possiede tutta la cripticità dell’assurdo, ha ritrovato in questa rappresentazione gli echi adeguati per coinvolgere il pubblico nell’ansia provata da Josef K. di fronte alla tragica incomprensibilità degli accadimenti che come un terremoto ineluttabile destabilizzano la ‘normalità’ della sua esistenza.

Il romanzo di Kafka è un testo ostico anche ai migliori ermeneuti. Nonostante l’autore dissemini le pagine della narrazione con indizi e false tracce, il ‘giallo’ della sua ‘colpa’, per la quale viene arrestato e condannato, rimane sconosciuta. Troppo frettolosamente e molto dogmaticamente molti critici hanno interpretato la ‘colpa’ di Josef  K. come un destino endogeno, forse dovuto, secondo loro, ad un oscuro ‘peccato originale’. In effetti, e la rappresentazione vista ieri lo dimostra, l’opera dell’autore ceco è molto più complessa ed è necessario conoscere bene tutta la sua opera, a cominciare da ‘La lettera al padre’,  per carpirne il senso profondo.
Nell’adattamento di Battistini viene messo in evidenza un ‘momento esistenziale  fatale’ che si ripete nelle opere di Kafka: il risveglio. Sia nel suo romanzo più famoso, ‘La metamorfosi’, sia in questo romanzo il dramma dei protagonisti inizia al risveglio. Nel primo “Gregorio Samsa, svegliatosi una mattina da sogni agitati, si ritrovò trasformato, nel suo letto, in un enorme insetto immondo” ne ‘Il processo’ Josef K. vede la sua quotidianità sconvolta al momento del risveglio dai gendarmi venuti ad arrestarlo.

Nella rappresentazione teatrale viene ripresa – e ringraziamo per questo Battistini – una nota di Kafka, che non appare quasi mai nel testo delle edizioni ufficiali. Queste poche frasi che nella rappresentazione teatrale vengono proferite dal direttore della banca, che spunta come un folletto in un angolo della scena, evidenziano l’esistenza del pensiero notturno messo in pericolo dalla ragione della veglia: “… il momento del risveglio è il più rischioso della giornata, una volta superato senza essere trascinati via dal proprio posto, si può stare tranquilli per tutto il giorno”. Con queste scelte lo spettacolo offre una chiave nuova per la lettura del testo kafkiano perché smuove le acque amate e temute dall’autore il quale aveva intuito che l’esistenza degli esseri umani viene giocata nel rapporto tra pensiero notturno e pensiero diurno. “Un tale mi disse, non riesco a ricordare chi sia stato, – dice il direttore della banca – che risvegliandosi la mattina presto è meraviglioso trovare, almeno in complesso, tutte le cose allo stesso posto, dove erano la sera precedente, Dormendo e sognando si è, almeno in apparenza, in uno stato essenzialmente diverso dalla veglia e, come disse giustamente quel tale, ci vuole una sconfinata presenza di spirito o meglio prontezza, per afferrare, aprendo gli occhi, tutte le cose, per così dire, nel medesimo posto dove si sono lasciate la sera”. È chiara la ricerca da parte di Kafka sulle trasformazioni psichiche che avvengono negli esseri umani durante il sonno ad opera delle immagini-pensiero dei sogni, che ‘trasformano’ a loro volta la realtà che al mattino si accampa davanti ai nostri occhi.

Dopo aver assistito a questa rappresentazione così ricca di stimoli e di suggerimenti che aprono squarci ermeneutici sul testo kafkiano, si può anche pensare che la ‘colpa’ di Josek K., ma anche di Gregorio Samsa, sia, o quella di perdere al momento del risveglio il pensiero inconscio – e questo sarebbe un conflitto intrapsichico – oppure quella, perturbante, di restare ‘ostinatamente’ legato al pensiero inconscio anche durante la veglia.
Ma, forse, visto la biografia artistica ed umana di Kafka e la consapevolezza di sé presente nel personaggio di Josef K., la ‘colpa’ sta nel non voler aderire ad una società  di ‘normali’ che avendo negato il pensiero inconscio non possono sopportare l’esistenza di artisti ed eretici perché questi disturbano la loro ‘tranquillità’ basata sulla negazione dell’irrazionale.
In questo allestimento teatrale Josef K.-Kafka, nel suo discorso al tribunale, si rivolge al pubblico affermando che la sua lotta non è di natura narcisistica: egli lotta anche per coloro simili a lui per ‘consanguineità di pensiero’ di cui intuisce l’esistenza, che sono stati e sono processati ogni giorno, perché non vogliono rinunciare al loro pensiero inconscio di cui ritrovano alcuni frammenti nella rêverie del mattino: “Quello che mi è accaduto – dice K. – è il segno di un modo di procedere che viene adottato a danno di molti. Ed è per costoro che io sono qui e non per me”.
Da non perdere.

Dal 5 al 15 gennaio 2012
RtTeatro30 di Roberto Tony / Tauma srl in collaborazione con Teatro di Castalia presentano
IL PROCESSO: di F. Kafka
Adattamento e regia di Andrea Battistini – Scene Carmelo Giammello – Costumi Stela Verebeceanu – Maschere Iurie Matei
Con: Raffaella Azim,  Filippo Gili, Giovanni Costantino,   Totò Onnis   Alessandro Baggiani, Petro Mossa, Davide Rampini.

Per informazioni sull’abbonamento ‘IN RETE’ vedi: http://teatrovascello.it/sezioni/inrete.htm
Prenotazioni: per telefono o mail : Teatro Vascello 06 5881021 – 06 5898031 – fax 06 5816623 [email protected][email protected]

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe