“Benvenuti al Nord”. Napoli e Milano più vicine in un sequel migliore del primo. Recensione. Trailer

ROMA – Prova superata per Luca Miniero, il regista di Benvenuti al Nord. Senza il paracadute del film francese Giù al Nord, da cui aveva tratto il remake sbanca-botteghino Benvenuti al Sud, non era facile partorire un film che ha, invece, tutte le premesse per confermare gli incassi della pellicola precedente, circa 30 milioni di euro.

Stessi attori ma location invertite. Questa volta è Mattia, interpretato da Alessandro Siani, a partire per il tanto temuto Nord, lasciando nel paesello campano la splendida Maria (Valentina Lodovini) e il figlioletto, chiamato Edinson come il bomber del Napoli Cavani. A Milano lo aspetta Alberto (Claudio Bisio) che, proprio come Mattia, è in crisi con sua moglie. Silvia (Angela Finocchiaro) è stanca di respirare polveri sottili e non vede l’ora di scappare in montagna tutti i weekend. Ma proprio nei weekend Alberto sarà impegnato con il nuovo progetto pilota delle Poste italiane sponsorizzato dal pignolo Palmisan che ha il volto e la statura di Paolo Rossi (un involontario richiamo all’ex ministro Brunetta?). Il coinvolgimento di Mattia nel progetto Erpes (acronimo di “energia, rapidità, puntualità, efficienza, sorriso”) innescherà il confronto tra i due microcosmi lavorativi del Nord e del Sud, incarnato dalla pigrizia del postino di Castellabbate.

Tra aperitivi e traffico ordinato, il ritratto che Miniero fa di Milano è inevitabilmente stereotipato, con tanto di sezione di una fantomatica Lega allergica ai “terroni”. Ma anche il freddo Nord sorprenderà l’alieno Mattia, mostrando i suoi lati di calda umanità, i suoi vizietti e quelle abitudini che non lo rendono poi tanto lontano dal Sud, in uno spirito di ritrovata unità nazionale. Tra gli attori spicca soprattutto la meneghina doc Angela Finocchiaro, addirittura sdoppiata nel ruolo della spassosa suocera di Bisio, la classica “sciùra di Milàn”, sospettosa di chiunque non sia un autentico “polentone”. Anche se in alcune scene prevalgono più i toni della farsa su quelli della commedia, in ogni caso il film risulta gradevole, con dei momenti e delle battute irresistibili (“Il lago è la parodia del mare”, sentenzia l’orgoglioso e nostalgico Mattia, lontano dalle acque del Tirreno).          
Insomma, il sequel gira meglio del precedente. Gli sceneggiatori hanno corretto proprio quel difetto che rendeva Benvenuti al Sud un po’ rigido, nettamente diviso in due parti: la prima, in cui venivano snocciolati tutti gli stereotipi del Meridione, che risultava più divertente della seconda dove invece si sviluppavano le storie dei personaggi e delle coppie Bisio/Finocchiaro e Siani/Lodovini. In Benvenuti al Nord, invece, c’è una maggiore fluidità: le gag sulle differenze Nord/Sud si danno lungo tutta la pellicola, quasi a intarsiare le vicissitudini sentimentali di Mattia e Alberto che devono riconquistare le loro compagne.

Benvenuti al Nord

Regia di Luca Miniero
Con Claudio Bisio, Alessandro Siani, Angela Finocchiaro, Paolo Rossi, Valentina Lodovini, Giacomo Rizzo, Nando Paone, Nunzia Schiano, Fulvio Falzarano, Salvatore Misticone, Francesco Migliaccio, Francesco Brandi, Ippolita Baldini, Alessandro Vighi, Gianmarco Pozzoli
Prodotto da Medusa Film
nelle sale dal 18 gennaio

Trailer ufficiale

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