Teatro Elfo Puccini. Viaggio al termine della notte

MILANO – Difficile. E’ difficile dire quale tra le due voci sia più potente, se quella elettrica e musicale di Teardo, o quella narrativa di Céline/Germano.

La chitarra di Teho Teardo e il violoncello di Martina Bertoni iniziano battendo con l’archetto sulle corde dei loro strumenti, e la loro musica ci fa sprofondare in una dimensione cupa, che ci accompagnerà in questo Viaggio al termine della notte, a tratti come un semplice tappeto sonoro ed altre volte in un crescendo letteralmente assordante che ci fa sentire l’urlo e la disperazione di Céline, che agli inizi del 900 ci racconta la storia di un medico passato per la Grande guerra, le avventure africane, il fordismo americano, e il ritorno ad una Parigi snob e inutile.

Elio Germano si alterna sapientemente ai brani musicali, si trova ad un lato del palcoscenico da dove, alla luce dell’abat-jour, rivive nei panni di Céline/Bardamu il suo romanzo, in un’interpretazione straordinaria ed espressiva, di per sé già musicale, che si muove su due voci, una lucida cinica e anarchica, l’altra viscerale nichilista e grottesca. I brani scelti non sono molti, e non restituiscono la struttura narrativa del primo e forse più famoso romanzo di Céline, pubblicato nel 1932 e osannato da  HYPERLINK “http://it.wikipedia.org/wiki/Charles_Bukowski” \o “Charles Bukowski” Bukowski e  HYPERLINK “http://it.wikipedia.org/wiki/Kurt_Vonnegut” \o “Kurt Vonnegut” Kurt Vonnegut.
Nella trasposizione di Elio Germano e Teho Teardo, che è molto di più di una lettura teatrale, non c’è l’Africa coloniale e l’America, ma ciononostante viene pienamente resa giustizia alla prosa frammentaria e incalzante dello scrittore francese, al suo essere il diario interiore di un uomo sradicato, ribelle, sarcastico e violento, che “si toglie fuori le viscere e ci ride sopra”.

In questa trasposizione si parla della razza francese (che non esiste), della guerra e dei milioni di colonnelli che ci condannano al proseguimento di questa follia, della galera in cui facciamo sudare i nostri coglioni, del nostro essere null’altro che vermi in piedi.
Qualcuno tra il pubblico non ha apprezzato, e sarebbe politicamente corretto dire che è Viaggio al termine della notte , prodotto dalla Fondazione Teatro Piemonte Europa con Musica 90, è uno spettacolo che si ama o si odia, ma per me l’unico peccato è che non sia durato oltre.

VIAGGIO AL TERMINE DELLA NOTTE
Lettura-concerto del romanzo omonimo di Louis-Ferdinand Céline
di e con Elio Germano e Teho Teardo
musica Teho Teardo
al violoncello Martina Bertoni
produzione Fondazione Teatro Piemonte Europa
in collaborazione con MUSICA90

Date Tournée
Milano – Teatro Elfo Puccini
Dal 21 al 26 febbraio
Roma – Palladium
28 e 29 febbraio
Cagliari – Teatro Massimo

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