“Ho cercato il tuo nome”: quando l’estetica è poesia. Recensione. Trailer

ROMA – Alcune volte piccoli dettagli possono cambiare il corso dell’ esistenza. E’ quanto viene affermato nell’incipit del film ed è quanto accade al giovane sergente Logan al quale il fortuito ritrovamento di una foto salva letteralmente la vita. Di ritorno dall’ Iraq, deciderà di andare in cerca della ragazza ritratta nella foto iniziando così un percorso umano che ha il sapore della rinascita.

Questo film, intimamente drammatico al di là dell’ evoluzione della trama, può contare su dialoghi intensi e mai banali che riscattano in pieno un soggetto in sé non particolarmente originale o interessante. Da un certo punto di vista è una vera rarità dato che il film punta molto sulla qualità tecnica ed artistica delle singole componenti (immagini, parole) limitando al minimo i colpi di scena narrativi. Per rendersi conto che siamo di fronte ad un prodotto ben rifinito basta porre attenzione allo splendore della fotografia e alla cura riservata alle singole inquadrature. Placato dunque l’occhio (che si sa, vuole sempre la sua parte) possiamo riflettere sui contenuti. Da questo punto di vista, seppur come detto complessivamente il plot non sia particolarmente stuzzicante, emerge con forza il personaggio di Beth giovane madre alle prese con un ex marito difficile. Beth (che altri non è che la ragazza della foto) inizierà una relazione con Logan. E’ un film che ci presenta una concezione moderna dei rapporti parentali con tutti i suoi problemi ma anche i numerosi vantaggi. Sostanzialmente si paga con un po’ di solitudine il valore inestimabile di una libertà da vincoli familiari troppo angusti per garantire la felicità dell’individuo. Una solitudine femminile che permette di incontrare nuove persone, di rifarsi una vita migliore. Naturalmente non è percorso indolore e nell’opera il classico destino ineluttabile sembra allungare la sua mano pesante sulle vicende di personaggi che comunque, ciascuno con le proprie possibilità, lottano per un riscatto. La sottile malinconia di fondo permea tanto le vicende quanto gli occhi di Zac Efron che ha lo sguardo di chi si porta dentro un trauma indicibile (come quello della guerra). Un attore che appunto bisognerà tenere d’occhio non solo per le doti estetiche.

USCITA AL CINEMA: 25/04/2012
REGIA: Scott Hicks
SCENEGGIATURA:Will Fetters
ATTORI: Zac Efron, Taylor Schilling, Jay R. Ferguson, Blythe Danner
FOTOGRAFIA: Alar Kivilo
MUSICHE: Mark Isham
PAESE: USA
GENERE: Sentimentale/ Drammatico
DURATA: 101 Minuti

Ho cercato il tuo nome – trailer

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