Basket Nba. Celtics in scioltezza. San Antonio 11° vittoria consecutiva. Miami è crisi?

I Celtics sfatano la maledizione di Atlanta, San Antonio assapora un record che dice 12W e 1L; Miami invece sente odore di crisi, e ci si comincia a chiedere quando Pat deciderà di scendere in campo. Nelle altre partite spunta la sorpresa Clippers! La seconda squadra di LA ferma il cammino degli Hornets, mentre Houston scava senza sosta verso il baratro.

Atlanta Hawks – Boston Celtics 76-99
La tempesta perfetta; i Celtics sbrigano con facilità la pratica Atlanta, con un cinismo del tutto assente nelle sfide contro Thunder & Raptors; ma poco importa i Verdi con una tuonante vittoria in Georgia si riappropriano della vetta della Eastern (10-4) e mandano un chiaro segnale alla Lega. Di fatti in un campo dove Boston ha sempre sofferto (vedi le 4 sconfitte nel 2009/2010) quest’anno non c’è stata storia, con i ragazzi di Rivers già a dominare il primo quarto con un eloquente 39-13. I restanti 36 minuti sono stati di controllo (e che controllo) e spazio anche per chi non vede il parquet di frequente. Per i Celtics dominio a rimbalzo (50-30), prima frazione da 72% al tiro, 38% dalla lunga distanza, 82% ai liberi, difesa asfissiante sulle stelle avversarie (Joe Johnson & Al Horford tenuti a 6 punti a testa), circolazione di palla esemplare. Un orologio impeccabile, un uragano spietato, dove ognuno recita il proprio ruolo. Robinson e KG sugli scudi. Per il play tascabile di Boston ci sono 16 punti e 10 assist, per KG invece doppia doppia da 17 punti +11 rimbalzi. Gloria anche per Shaq, terzo celtic a firmare una doppia doppia, con 13 punti ed 11 rimbalzi. Ray sornione e decisivo con una tripla importante allo scadere dei 24, Pierce utile alla causa con 13 punti, 4 rimbalzi ed 1 assist. Panchina brava a non ripetere gli errori di Toronto e abile a mantenere i distacchi invariati, quegli stessi distacchi nati dai parziali dei cinque di partenza.

Miami Heat – Indiana Pacers 77-93
Ignobili Heat, intensità pari a zero, voglia di cercarsi pari a 0, pare quasi che i giocatori lo facciano volutamente, per mandare un segnale a Pat. Mancano Haslem & Miller, un motivo in più per sputare sangue sul campo, invece Miami giochicchia, permette ad un Wade fuori forma di sparacchiare a vuoto per un 1/13 dal campo che lascia perplessi. Indiana domina sotto i tabelloni, è precisa al tiro, e se per qualche minuto smette di segnare… non ci sono problemi perché gli Heat fanno altrettanto. Granger e Rush i migliori, 20 punti per entrambi, ed una difesa esemplare sul duo Lebron-Wade.  Ottima la prova anche di Ford (13 punti, 5 assist) che come play di riserva recita una parte importante nell’attacco della second unit. Per il Re James 25 punti, 6 assist, e 5 rimbalzi, anche se in attacco il migliore sembra essere Bosh (21 punti, 11 rimbalzi) che però in difesa veramente ha le fattezze di un buco nero, nel senso negativo del termine.

Houston Rockets – Phoenix Suns 116-123
Che fine hanno fatto i Rockets di un anno fa o anche di due anni fa? Domanda interessante, che al momento non ha risposta. Squadra sfilacciata, ognuno per conto suo, parole di coach Adelman al vento, pubblico basito. Si perde ancora in casa, stavolta per mano dei Suns, che di sicuro non stavano passando un momento di forma fantastico. Poco importa però, Nash è tornato e la musica cambia, 24 punti e 9 assist per il play canadese, seguito da Richardson con 26 punti e 7/11 dal campo, ispirato dal ritorno del compagno di mille battaglie.  In fiamme anche Turkoglu con 15 punti, e 3/6 dalla lunga distanza. Caciara vera tra le maglie rosse: 7 in doppia cifra (Martin & Scola top scorer con 19 e 16 punti), vittoria a rimbalzo (51-31), oltre questo il vuoto però, con una difesa imbarazzante in primis che concede tutto ai Suns, compreso un secondo, terzo e quarto periodo da 33 , 31 e 33 punti rispettivamente. Fischi a fine partita, e la sensazione generale che ci sia poca voglia di aspettare o pazientare, persino riguardo al ritorno del cinese più famoso del pianeta.

San Antonio Spurs – Orlando Magic 106-97
I Magic sono una grande squadra, mettono in difficoltà San Antonio, da tre puniscono appena possono (vedi Nelson o Pietrus), restano a contatto fino ai minuti finali, ma c’è davvero poco da fare quando ti trovi di fronte una squadra in questo stato di forma. Spurs eccezionali. Seconda e quarta frazione impeccabili. Orgoglio impareggiabile (subisce una tripla? La tripla viene subito resa in un batter d’occhio. Citofonare Ginobili), esecuzione offensiva sorretta da un sistema come quello di Popovich davvero di altissimo livello, soprattutto se gli esecutori sono di altissimo livello. Magic sulle spalle di D12, un Howard da 26 punti +18 rimbalzi, anche se il già citato Nelson gioca davvero una partita di sostanza con 15 punti, 5 assist ed il 50% dal campo (se escludiamo qualche palla persa sanguinosa). Nonostante la forza di San Antonio, si arriva nei minuti finali a contatto. Entrano in gioco Ginobili (25 punti, 9 assist, ed un paio di giocate finali da urlo), Duncan (15 punti, ed i due punti che sigillano la vittoria) e Tony Parker (per lui 24 punti +10 assist), per non parlare di un Bonner che sta tirando da 3 in stagione con l’80%. Per quanto possibile Orlando resta lì attaccata, fino a quando non sarà costretta ad alzare bandiera bianca. 11° vittoria in striscia per gli Spurs, squadra del momento, a mani basse.

LA Clippers – New Orleans Hornets 99-95
Sorpresa di giornata. Hornets fermati sul più bello dai Clippers che vantavano ad oggi un record di 1-13. Chris Paul in ombra (14 punti, 6 assist), NOH sconfitti a rimbalzo e nelle percentuali dal campo, terzo quarto disastroso che da fiducia ad LA; difficoltà infine nell’arginare Blake Griffin, autore di una prestazione da 24 punti, 13 rimbalzi e 4 assist. I Clippers ringraziano, Eric Gordon scrive 27 punti con 9/18 dal campo. Ariza e Okafor sono completamente fuori contesto. un passo falso ci sta, certo in casa dei Clippers non era preventivabile, ma è proprio questo il bello della Nba, se scendi deconcentrato puoi perdere con chiunque, persino con l’ultimo della classe.

Nelle altre partite della notte: Vittoria nello Utah per i Jazz che riescono ad interrompere la serie negativa casalinga (superati i Kings per  94 a 83, grazie ai 19 di Al Jefferson e ai 20 dalla panca di Miles). Vittoria interna anche per i Thunder che si liberano facilmente per 117-107 dei Minnesota Timberwolves; periodo di forma davvero positivo per Oklahoma, che può raggiungere traguardi importanti ora che è tornato anche Durant (per lui ieri 28 punti + 8 rimbalzi)! Chiudiamo con Denver che espugna il campo dei Warriors 89-106, con ‘Melo’ Anthony Mvp da 39 punti, Incontenibile.

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