CANNES – Abbiamo conosciuto i documentari di Sergei Loznitsa, le sue immagini cesellate e le splendide pennellate della letteratura russa. Il film « Une femme douce », con il quale Loznitsa è in concorso al Festival di Cannes, è molto, molto liberamente, ispirato al racconto di Fedor Dostoevskij «La mite».
E’ la drammatica storia di una donna della Russia dei nostri giorni che, non avendo più notizie del marito rinchiuso in un carcere siberiano, parte dalla sua modesta casa di campagna per andare a trovarlo. Lungo la strada troverà persone di ogni genere, alcolizzati, scrocconi, poliziotti corrotti, mafiosi e prostitute . Un orrore che é la vita di tutti i giorni.
Un momento di cinema con la A maiuscola è la scena di un’orgia attorno a una tavola, che sottolinea il degrado delle relazioni umane. La donna ci appare nobile e stoica, lanciata in una fossa di demoni. « Questa scena ha richiesto molto tempo » ha precisato il regista «perché c’erano molti attori non professionisti. Nel film recitano un centinaio di attori , considero attore, anche chi dice una parola» ha continuato «Ci sono 26 attori professionisti , gli altri non sono attori nella vita. Il viso dell’attrice principale l’avevo visto tra la folla nel 1992, poi l’ ho rivisto nel 2009 a teatro e volevo lo stesso viso».
Il film paragona la Russia a una prigione. Sottolinea Sergei Loznitsa: «A me personalmente fannno pena le persone che soffrono. Sono contrario a chi subisce perquisizioni ingiuste e minacce. E non bisogna credere che ciò si limiti a solo a un paese, in ogni paese c’è una macchina dello stato».
Une femme douce
TITRE ORIGINAL
A Gentle Creature
UN FILM DE
Sergei Loznitsa
AVEC
Vasilina Makovtseva
INFOS TECHNIQUES
Drame – 2017 – France, Allemagne, Lituanie, Pays-Bas – VOST – 2h23 – scope – 5.1
PRIX / FESTIVALS
Festival de Cannes 2017
Sélection officielle – En competition