Roma Film Fest. Scandalo all’Auditorium. Nudi e sesso esplicito

ROMA – Sesso scambista, pissing, lesbo e addirittura due scene di fellatio esplicite: ‘E la chiamano estate di Paolo Franchi porta scandalo al sonnacchioso Festival Internazionale del Film di Roma. La pellicola, presentata stasera in concorso, non ha raccolto i consensi della stampa creando l’unico momento di tensione e dibattito acceso nella manifestazione di Marco Muller.

La pretesa di Paolo Franchi di raccontare l’amore «non da Baci Perugina» attraverso le gesta di un marito che, secondo gli psichiatri, è affetto da ‘impotenza secondaria situazionale, un uomo che non fa l’amore con la moglie perchè l’ama troppo e cerca il sesso con prostitute, coppie scambiste o pazienti semiaddormentate non convince. L’uomo non sa dare piacere alla moglie, anzi la evita con attenzione ma chiede agli ex della donna di tornare a cercarla e magari di andarci a letto: «Una scopata non si nega a nessuno», la battuta che ha provocato in mattinata l’ilarità dei giornalisti. In tutto questo una donna, Isabella Ferrari, sempre nuda e vogliosa ma cosciente dei tradimenti del marito, eppure incapace di tradirlo a sua volta. Fino a quando decide di farlo e si pente di questo suo momento di normalità. Tanto sesso mostrato e raccontato, sempre comunque in chiave patologica, una vicenda che non evolve e che si può ricollegare alla filosofia di Bergson, ma non come vuole Paolo Franchi «perchè si vive il tempo interiore dove non c’è cronologia», ma perchè, manca lo slancio vitale di cui parla lo stesso filosofo francese come motore dell’esistenza.

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