Non so perché ti odio, tentata indagine sull’omofobia e i suoi motivi

All’inizio non sapevo che immagine dare a questa mia ricerca. Poi, un giorno, in una galleria d’arte ho visto una fotografia di Zoe Leonard. Un tronco ingabbiato in una struttura di ferro. Un’immagine che, ai miei occhi, raccontava perfettamente l’adolescenza di chi lotta con il proprio orientamento. (Filippo Soldi)

ROMA – E’ un lavoro di ricerca a tutto tondo quello del regista Filippo Soldi, un lavoro che indaga, che scava in profondità, che cerca di comprendere, di mettere a fuoco un concetto, un sentimento diffuso, consolidato e allo stesso tempo negato.

Il tema è quello dell’omofobia e il docufilm presentato quest’anno al Festival Internazionale del Film di Roma ‘Non so perché ti odio – tentata indagine sull’omofobia e i suoi motivi’ , parte da una domanda, da un dubbio. Da qui comincia la ricerca del regista. Cogliere il senso e le ragioni di quel non ben identificato ‘fastidio’ nei confronti dell’omosessualità, anche da parte di chi spesso non ammette, perfino a se stesso, di nutrire sentimenti di riprovazione verso essa. Ma cos’è che infastidisce? Che cosa offende così tanto nel comportamento omosessuale?    

Filippo Soldi ponendosi questa domanda è andato alla ricerca di fatti, avvenimenti, testimonianze, interviste, documenti, azioni concrete che potessero far luce su quei meccanismi che spingono a quello strano sentimento di repulsione, di odio nei confronti dell’omosessualità. “Sono andato negli stessi luoghi dove l’aggressione era avvenuta, lì ho posizionato la macchina e, nelle stesse ore dell’aggressione, ho fatto le riprese. Ho cercato i rappresentanti di quei movimenti che, ultimamente, sono scesi in campo su questioni riguardanti il mondo LGBT (il disegno di legge che punisce l’omofobia o le varie proposte di unioni civili)”.  

Un compito arduo quello compiuto da Soldi, che come sempre nei suoi lavori, non si ferma alla superficie delle cose, ma con estremo tatto e con la meticolosità, appunto, di un ricercatore, si inoltra tra le crepe serrate dell’animo umano per comprendere le radici psicologiche e sociali del pregiudizio. 

Il film ha raccolto le opinioni dei gruppi più oltranzisti e ultraconservatori come Forza Nuova, “La Manif pour Tous” e le  “Sentinelle in piedi”. Soldi ha  intervistato Pietro Inverinizzi, rappresentante  del movimento che protesta contro le unioni gay, cercando di comprendere e metter in luce i motivi delle loro azioni. Allo stesso tempo ha intervistato l’avvocato Gianfranco Amato, presidente di Giuristi per la Vita, l’associazione che ha inviato una lettera aperta ai parlamentari italiani perché respingessero il disegno di legge contro l’omofobia (ma è anche l’associazione che ha depositato una denuncia contro il MAXXI per avere esposto un’opera dei fratelli Chapman).  

Il racconto di Soldi ri-compone i fili di questa ricerca che diventa lo spunto per portare l’omosessualità fuori dai soliti luoghi comuni, anche terminologici e dalle rappresentazioni stereotipate.  Ecco allora che nel bel mezzo del racconto scorrono le testimonianze di chi è stato vittima del bullismo a scuola, di chi ha subito aggressioni verbali e fisiche, di chi ha pensato al suicidio come unica soluzione, pur di non dover affrontare una vita da omosessuale, in un mondo che sembra consegnare all’individuo, anziché il diritto di vivere e di esprimersi, il senso della sua radicale impotenza. 

FILIPPO SOLDI

Ha lavorato fra gli altri con Luca Ronconi, Werner Schroeter, Aurelio Grimaldi. Per RAIUNO ha scritto Bakhita, tv movie in due puntate per la regia di Giacomo Campiotti che figura tra i programmi più visti dell’anno. Per RaiCinema ha realizzato i cortometraggi Mio figlio, con Claudio Santamaria e Alba Rohrwacher (Festival del Cinema di Roma 2008), Esserci, con Ileana Argentin e Raz Degan, Storia di Mario con Ricky Memphis e Solo cinque minuti con Valeria Golino. Selezionato nella cinquina dei David di Donatello, Solo cinque minuti ha vinto il Festival NICE USA 2007. In tram, con Piera Degli Esposti e Gigio Alberti, ha vinto il Festival NICE USA 2003 in base ai voti del pubblico di New York e San Francisco. Per RaiCinema ha diretto il documentario Case chiuse, presentato al Festival del Cinema di Roma 2011. Il documentario Suicidio Italia – storie di estrema dignità, con Dario Fo e Eugenia Costantini, ha vinto il  Globo d’Oro 2013.

Il film di Filippo Soldi  ‘Non so perché ti odio’ sarà presentato il 21 ottobre al Festival Internazionale del Film di Roma 

TRAILER

 

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