Il film inizia il racconto dal liceo, periodo in cui Mario mostra uno straordinario coraggio per i tempi, chiedendo di farsi chiamare Maria, e descrive il rapporto conflittuale con la sua ricca famiglia d’industriali. Sarà un viaggio a Londra che gli darà l’ispirazione per il suo attivismo e, da quel momento, teatralità e travestitismo diventeranno per lui inscindibili dalla lotta per i diritti civili del popolo LGBT Con la vita pubblica di Mario scorre sullo schermo un pezzo di storia degli anni ’70: la prima manifestazione italiana di omosessuali nel 1972 a Sanremo; la proposta presso Einaudi del suo libro autobiografico Elementi di critica omosessuale, che vedrà la luce dieci anni dopo; i comizi in cui arringa le folle al raduno del Parco Lambro o a Bologna nel 1977 ; la trasmissione Rai in cui, con tacchi e trucco, intervista gli operai dell’Alfa Romeo sull’omosessualità.
Ma il film mostra anche il dolore intimo della vita privata: l’esoterismo, la droga, il ricovero negli ospedali psichiatrici, l’amore e le sue delusioni. Fino alla sua fine prematura – Mario Mieli aveva solo trent’anni – dovuta ovviamente anche alla difficoltà di farsi accettare da una società alla quale si oppose. Grazia Verasani, autrice della sceneggiatura con Stefano Casi e Adriatico, e anche attrice nel ruolo di Fernanda Pivano, spiega la sua funzione di testimone e avanguardia di un’epoca nuova: “Mieli è stato il promotore di un movimento per la liberazione omosessuale che nacque da una volontà di cambiamento sociale, inclusi l’utopia, il sogno, e un modo ideale, visionario e creativo di mettere il personale e il politico sullo stesso piano. Il film racconta questo clima irripetibile attraverso di lui”.
GLI ANNI AMARI
di Andrea Adriatico, Italia, 2019, 112’
Cast: Nicola Di Benedetto, Sandra Ceccarelli, Antonio Catania, Tobia De Angelis, Lorenzo Balducci, Giovanni Cordì, Davide Merlini, Francesco Martino
l film è coprodotto da Cinemare, Rai Cinema e Pavarotti International