Festa Cinema Roma 15. “Aparajito” di Satyajit Ray, Leone d’oro del 1957

Il secondo titolo dell’omaggio che la Festa di Roma rende al regista indiano Stayajit Ray con la proiezione di quindici fra i suoi film maggiori, Aparajito, tradotto in Italia come L’invitto, fu una rivelazione per l’Occidente: alla Mostra del cinema di Venezia nel 1957 suscitò tanti consensi fra la critica che la giuria internazionale si spinse ad assegnargli il Leone d’Oro. Il pubblico non fu d’accordo e alla serata della premiazione in sala non mancarono sonori dissensi.    Qu

ando il film uscì nelle sale cinematografiche si rinnovò il conflitto critica-pubblico: la prima sui quotidiani lanciò odi altissime, il secondo negò al film il successo di cassetta. Eppure il film non merita tanto sospetto. Certo, non è un prodotto commerciale come lo intendiamo noi, non è pieno di azione, non ha attori popolari, non fa ridere né piangere. Aparajito racconta il dramma di una società in evoluzione (l’India degli anni Venti), lo scontro generazionale, insieme il dolore delle madri e l’egoismo dei figli nella società bengalese del tempo da noi tanto lontana quanto interessante se si apprezza il rigore stilistico, il ritmo lento della narrazione tipico del regista di Calcutta. 

Dopo Il lamento del sentiero, di due anni prima, il film fa parte della trilogia che si conclude con Il mondo di Apu, che verrà ugualmente proiettato alla Festa di Roma. A distanza di tanti anni è un film da vedere, i fischi di Venezia di 63 anni fa saranno certamente riscattati dal pubblico romano della Festa.

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