Il 4 dicembre 2016 ha rappresentato un punto di rottura
Un Referendum partito come celebrazione del percorso di riforme istituzionali voluto da Renzi, con l’entrare in crisi del suo rapporto con settori sempre più ampi di società italiana è diventato via via invece la sanzione dl una rottura, di una crisi. La sconfitta di un’intera strategia.
All’improvviso è stata riabilitata una categoria che nel ‘900, a sinistra, ha fatto tanti danni. Il tradimento.
ROMA - Ci sono dei No che costruiscono. Che hanno un senso affermativo. Ricordo il fortunato saggio della psicoterapeuta inglese Asha Phillips, “I no che aiutano a crescere”, costruito sull'idea che solo pronunciando dei No, anche se scomodi, si evita che il bambino si infili in una dinamica autocentrata e "onnipotente". La Phillips reagiva al clima imperante di buonismo, all'idea del genitore o dell'aduto amico che dissolvono ogni principio di autorità.
Metti D'Alema un pomeriggio di settembre: Cinema Farnese, pieno centro di Roma, ritrovo storico della sinistra, in quella piazza Campo de' Fiori a pochi metri dalla quale ha sede la storica sezione Guido Rattoppatore del rione Regola-Campitelli.
ROMA - Ogni volta che un “mostro” come Hofer viene sconfitto per miracolo, e con percentuali di distacco esigue, per non dire risibili, rispetto al candidato “presentabile”, augusti commentatori della sedicente sinistra riformista si precipitano alla tastiera o negli studi televisivi a spiegarci che il pericolo è alle spalle e che sì, la paura è stata tanta ma alla fine la democrazia vince sempre, in quanto i singoli stati possiedono gli anticorpi necessari ad arginare i fenomeni populisti. Nulla di più falso, ovviamente.
VIENNA - Un ballottaggio all'ultimo voto. Infatti, saranno 700mila voti inviati per posta quelli che decideranno l'esito del ballottaggio per le presidenziali in Austria.
ROMA - Ci sono ricorrenze che trovano riscontro nella realtà, altre, come quella del primo maggio, che oggi aprono profonde riflessioni su quanto è rimasto di questa "festività" dedicata ai lavoratori, considerando lo stato occupazionale e contrattuale del Paese.
ROMA - Un referendum, quello sull’acqua pubblica, votato nel 2011 da ventisette milioni di cittadini, con una percentuale di SÌ superiore al 90 per cento, è stato appena messo pesantemente in discussione, per non dire cancellato, dalla scelta del Partito Democratico di dare, di fatto, il via alla possibilità di privatizzare i servizi idrici.
Motivazioni di una rock band dal successo eterno
L’origine delle discriminazioni di genere nella Grecia antica.
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