Teatro Quirino. “Il visitatore”. Dilemmi senza tempo per due grandi attori. Recensione

ROMA – Si sa che Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, mori a Londra il 23 settembre 1939. Protagonista di questo dramma immaginifico di Éric-Emmanuel Schmitt  è il grande medico dell’ anima –  superbamente interpretato da Alessandro Haber – al capolinea della vita, nell’aprile del 1938, mentre la storica capitale asburgica era invasa dai nazisti e lui si preparava ad andare in esilio perché ebreo.

Un Freud che si scopre disperato, dopo aver combattuto l’intera vita nell’ aiutare gli altri a trovare il grimaldello della personale serenità. Freud attende affranto notizie della figlia Anna che la Gestapo ha portato via. Intorno l’istinto belluino, l’irrazionale che aveva cercato di disvelare e ricondurre a equilibrio, esplode in tutta la sua violenza, vittorioso su di lui.

A spezzare l’attesa angosciante dello scienziato arriva un enigmatico visitatore – cui da corpo l’eccellente Alessio Boni – sulla cui identità si gioca il mistero e lo scherzo di tutta la piéce. Lo spettatore si chiede chi sia costui: un pazzo che si crede Dio, o un Dio che si prende burla degli uomini fingendosi pazzo? E’ lui il solo artefice della distruttività, simboleggiata dal nazismo, che scorre nelle vene del mondo o essa è il risultato dell’umano concorso?  Freud stenta a credere di avere di fronte quello stesso Dio del quale ha sempre negato l’esistenza e ingaggia con il visitatore una disputa psico-filosofica, sul filo dell’ironia, elegante, con sprazzi di autentica comicità che suscita sonore risate, grazie anche alla sapiente interpretazione.

Sconfitto  il rischio di una verbosità velleitaria, in una cornice scenografica indovinata, i cento minuti di questo atto unico scorrono senza far calare l’interesse. La tensione dei dialoghi conquista lo spettatore. Un esempio di drammaturgia nella quale le parole, più che le azioni, contano. Per dirla con  Valerio Binasco, il regista: “Autori come Schmitt (…) Hanno continuato coraggiosamente a testimoniare una cieca fiducia nelle parole e una specie di devozione per l’umana dote del dialogo”. Vale a dire la capacità delle nostre  “memorie dal sottosuolo” di illuminarci e farsi teatro.

25 novembre / 7 dicembre

GOLDENART production

ALESSANDRO HABER   ALESSIO BONI
IL VISITATORE
di Éric-Emmanuel Schmitt
traduzione e adattamento Valerio Binasco
e con Nicoletta Robello Bracciforti   Alessandro Tedeschi
musiche Arturo Annecchino
scene Carlo De Marino
costumi Sandra Cardini

regista assistente Nicoletta Robello Bracciforti
regia VALERIO BINASCO

personaggi e interpreti

Sigmund Freud Alessandro Haber    Il Visitatore Alessio Boni

Anna Freud Nicoletta Robello Bracciforti    Il nazista Alessandro Tedeschi

ORARI SPETTACOLI

dal martedì al sabato ore 20.45
giovedì 27 novembre e mercoledì 3 dicembre ore 16.45

sabato 29 novembre ore 16.45 e ore 20.45

tutte le domeniche ore 16.45

Teatro Quirino di Roma

INFO

botteghino 06.6794585

mail [email protected]

segreteria 06.6790616 int.1

mail [email protected]

PREZZI mar / mer / gio

  intero ridotto
platea € 30,00 € 27,00
I balconata € 24,00 € 22,00
II balconata € 19,00 € 17,00
galleria € 13,00 € 12,00
intero ridotto
platea € 34,00 € 31,00
I balconata € 28,00 € 25,00
II balconata € 23,00 € 21,00
galleria € 17,00 € 15,00

PREZZI ven / sab / dom

 

 

 

 

 

 

Condividi sui social

Articoli correlati