Sala Umberto. “I Blues”. Elena Sofia Ricci ama Tennesse Williams. Recensione

ROMA – Correva l’anno 1998 quando, nello spettacolo Estate e Fumo, Elena Sofia Ricci e l’opera di Tennessee Williams si erano “incontrati” sul palcoscenico per la prima volta. Adesso l’attrice toscana torna a misurarsi con i testi del grande drammaturgo statunitense nella pièce I Blues, in programma alla Sala Umberto fino all’8 novembre.

Uno spettacolo forte e delicato allo stesso tempo, in cui la Ricci dà vita, e merita dirlo subito, a un’interpretazione di grande spessore, dimostrando profondità interpretativa, e come lei stessa sottolinea, un legame particolare con gli scritti di Williams.

È Armando Pugliese a curare la regia di questi tre atti unici tratti dagli American Blues, che mettono in scena altrettante storie distinte, ma legate tra loro dall’assoluta centralità delle figure femminili che ne sono protagoniste. Donne ora risolute e ora fragili, che si muovono tra le vestigia della propria esistenza, incastonate in una società non troppo lontana nel tempo in cui il ruolo della figura femminile era spietatamente cristallizzato. Nei tre episodi, Proibito, 27 vagoni di cotone e Ritratto di Madonna, si passa dall’adolescente perduta che si tramuta nel fantasma della sorella morta per difendersi dal dolore, alla moglie sottomessa che in un drammatico crescendo acquista a poco a poco l’amara consapevolezza della sua condizione. Per chiudere col salotto polveroso in cui una signora ormai anziana si attacca con forza al passato che l’ha tradita, fino a trascinarlo nel presente trasformandolo in follia. Attorno a queste protagoniste si muove un mondo maschile spietato, che non manca però di mostrarsi talvolta spiazzato e in difficoltà, quasi fosse sull’orlo di un crollo. Un contesto a cui danno vita le interpretazioni di Mimmo Mancini, Lorenzo Ciambrelli e di un bravissimo Mimmo Mignemi. Ma, come detto, a conferire grande intensità allo spettacolo è la prova di Elena Sofia Ricci, capace di mettere in scena giovinezza e maturità, lucidità e pazzia, pura e coraggio. Lontana dai ruoli più caratteristici delle sue interpretazioni televisive e cinematografiche, dimostra grande versatilità, nonché la capacità di misurarsi anche con quelle sensazioni fatte di cenni, sguardi, sussurri. 

Da segnalare anche la scenografia, essenziale ma efficace, dove gli ambienti sono appena accennati, quasi come se fosse lo spettatore a doverli completare. Una proiezione suggerisce il cielo bianco tra le fronde degli alberi, o le luci di una metropoli fuori da una finestra, come a dare l’idea di un contesto a tratti preciso e a tratti più vicino al mondo contemporaneo di quanto si vorrebbe. I Blues, insomma, è uno spettacolo che vale la pena vedere. Un po’ per la prova degli interpreti, e un po’ perché Tennessee Williams, con la sua opera, aveva in un certo senso tratteggiato i prototipi di quelle eroine drammatiche a cui il cinema, il teatro, e la letteratura hanno dato celebrità. Ma forse, merita vederlo anche perché, a conti fatti, siamo di fronte a un testo che, pur ambientato in un contesto preciso, si dimostra di grande attualità,  e riesce a parlarci con sorprendente profondità anche del mondo in cui viviamo. 

I Blues

di Tennessee Williams

REGIA: Armando Pugliese

TRADUZIONE: Gerardo Guerrieri

CON: Elena Sofia Ricci, Mimmo Mancini, Mimmo Mignemi, Lorenzo Ciambrelli.

SCENE E COSTUMI: Andrea Taddei

DISEGNO LUCI: Umile Vainieri

MUSICHE: Stefano Mainetti

PRODUZIONE: Alessandro Longobardi per OTI – Isola Trovata

Teatro Sala Umberto 

Via della Mercede 50, 00187 Roma

Informazioni e prenotazioni: 066794753, [email protected]

Orario spettacoli: martedì ore 21, mercoledì ore 17, giovedì e venerdì ore 21, sabato ore 17 e 21, domenica ore 17

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