ROMA – Una leggenda di origine slava narra di spose morte infelici, perché tradite e abbandonate prima delle nozze, che non trovano pace nel sepolcro e che hanno ai piedi ancora tanta voglia di danzare: spiriti che vanno sotto il poetico nome di Villi.
A mezzanotte a frotte si raccolgono sulle strade maestre e, vestite dell’abito nuziale, ghirlande e nastri, le Villi costringono a ballare sino alla morte ogni giovane che incontrano. Facile immaginare come la fiaba esprima quanto una fanciulla in fiore non si arrenda alla sottrazione della vita.
Théophile Gautier, un romanziere francese, nel 1841 rimase impressionato dalla suggestività dei luoghi e dalla Saga delle Villi, dal loro amore incredibile per la danza al punto che decise di scrivere di suo pugno un libretto, ispirandosi alla ballerina Carlotta Grisi, di cui era fervente ammiratore. Il passo successivo consisté nel trovare il compositore adatto a musicarlo: la scelta cadde su Adolphe-Charles Adam. All’Opéra National de Paris, il 28 giugno del 1841, giorno del suo 22º compleanno, Carlotta Grisi si esibì per la prima volta in “Giselle”. Fu un successo incredibile.
Ancora oggi “Giselle” è considerato uno dei più grandi balletti classici mai rappresentati e ha raccolto un delirio di applausi nello scrigno regale del Teatro dell’Opera di Roma, con la direzione di David Garforth, la coreografia di Patricia Ruanne, coadiuvati dalle scene e costumi di Anna Anni, dalle luci di Mario De Amicis, l’orchestra, l’etoile Susanna Salvi, i primi ballerini, solisti e corpo di ballo.
Nella duplice atmosfera di tragedia e favola, i ballerini si sono mossi come fiori nel primo tempo, talora a mazzetti, sullo sfondo di casupole e alberi. I sapienti costumi, ora rossi, ora verdi, ondeggiavano sulla scena, costituendo colorati origami cullati da una musica romantica. Nel secondo, come fiori di loto, le ballerine hanno realizzato il miracolo dell’eleganza, così come i corpi maschili, sontuosamente scolpiti e a passo perfetto con le note. Uno spettacolo raro, che solleva ricordi lontani. Quale bambina non ha desiderato diventare una ballerina, raggiungendo il miracolo della bellezza siderale?
Alcune hanno potuto. Come, Susanna Salvi, l’etoile che ha interpretato Giselle: 25 anni e già un’esperienza internazionale apprezzata da compagnie e coreografi d’indiscussa levatura artistica come Carla Fracci, Francesco Ventriglia, Silvie Guillem, Kathryn Bennetts e, ultima in ordine temporale, Eleonora Abbagnato, che l’ha scelta al Teatro dell’Opera di Roma nella rosa dei migliori talenti della nuova stagione da lei diretta. Susanna ha fornito prova della sua tecnica solida in Giselle, esibendosi nel ruolo della protagonista e nel celebre passo a due dei contadini.
Giselle Musica di Adolphe Adam
Balletto in due atti
Durata: 2 ore e 10 minuti circa (compreso un intervallo)
DIRETTORE
David Garforth
COREOGRAFIA
Patricia Ruanne
DA
Jean Coralli e Jules Perrot
SCENE E COSTUMI
Anna Anni
LUCI
Mario De Amicis
INTERPRETI PRINCIPALI
GISELLE
Amandine Albisson 20, 21, 23 /
Gaia Straccamore 22, 24 (20.00) /
Susanna Salvi 24 (15.00) /
Rebecca Bianchi 25, 27
ALBRECHT
Mathias Heymann 20, 21, 23 /
Giacomo Luci 22, 24 (20.00) /
Alessio Rezza 24 (15.00) /
Claudio Coviello 25, 27
MYRTHA
Marianna Suriano 20, 21, 24 (20.00) /
Annalisa Cianci 22, 23, 27 /
Roberta Paparella 24 (15.00), 25
HILARION
Manuel Paruccini 20, 21, 23 /
Giuseppe Schiavone 22, 24 (20.00), 25 /
Antonello Mastrangelo 24 (15.00), 27
Orchestra, Etoile, Primi Ballerini, Solisti e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera
Allestimento del Teatro dell’Opera