Eleonora Abbagnato sceglie storia e sperimentazione per promuovere sul palco le abilità dei suoi giovanissimi
ROMA – Un tocco di intelligenza, larghe vedute e acculturamento nei confronti di chi di danza ne sa fino a un certo punto, quello proposto da Eleonora Abbagnato per questa nuova stagione del Balletto al Teatro dell’Opera di Roma. Aldilà dei classici, che abbiamo potuto ammirare negli scorsi mesi in Giselle, Coppélia e Lo schiaccianoci – con importanti coreografie e talentuosi giovani ballerini (tutti iper-selezionati dalla grintosa neo-direttrice artistica del corpo di ballo ed étoile parigina di acclamato spessore) – la scelta di “spezzare” il calendario facendo conoscere lavori dal punto di vista autoriale (e quindi coreografico) e non nella loro interezza, si rivela alquanto interessante per chi è digiuno, parzialmente digiuno, nostalgico o non brillantemente memore di un indimenticabile periodo storico – dal XX secolo ad oggi, che ha visto firmare spettacoli di danza – su musiche del passato e contemporanee – da indubbi artefici innovativi dell’arte del movimento.
Stiamo parlando dello spettacolo GRANDI COREOGRAFI, in scena fino al 6 marzo che mette in rilievo nomi del calibro di Balanchine, Millepied, Forsythe e Nureyev riproponendo alcune delle loro creazioni più storiche. Il programma della serata, che si è aperto con Serenade di George Balanchine (curata dal maestro ripetitore Ben Huys) – quattro movimenti (sulla Serenata in do maggiore per Orchestra e archi di Čajkovskij) e nessuna trama definita – riprende i costumi di Barbara Karinska entrati nella storia per le loro sfumature quasi impressionistiche. Una perfetta sincronia di gruppo concentrata sulla leggiadria (nella rappresentazione del 28 marzo a cui abbiamo assistito) di Alessandra Amato, Prima Ballerina della Compagnia.
La Abbagnato ha deciso di premiare il suo affezionato pubblico (che riempie, finalmente rispetto al passato, ogni data del calendario) esibendosi poi con un suo personale cavallo di battaglia: Closer di Benjamin Millepied su musiche di Philip Glass suonate dal vivo dalla disinvolta Enrica Ruggiero, come disinvolti e totalmente affiatati erano i protagonisti di questo passo struggente a due giocato sul minimalismi e sulla coesione-separazione dei corpi affettivi. A duettare con Eleonora c’era nientemeno che il primo ballerino dell’Opéra parigina, Florian Magnenet. Una coreografia del genere, basata su movimenti precisi e animati da un trasporto emotivo che coglie corde plurisensoriali non andrebbe neanche raccontata, ma solo visto – o più direttamente – respirata…
In seguito, la difficoltosissima partitura gestuale di The Vertiginous Thrill of Exactitude, breve balletto neoclassico creato nel 1996 dal newyorkese William Forsythe, ha messo a dura prova tre donne (Annalisa Cianci, Elena Bidini e Sara Loro) e due uomini (Claudio Cocino e Alessandro Vinci). Sarà la decostruzione postmoderna del movimento, saranno i futuristici abiti in contrapposizione lineare con i passi di danza, ma l’armonia di gruppo e la coesione con la musica non ci hanno particolarmente convinto, pur apprezzando lo sforzo costante di stare appresso ai disequilibri provocatori – tra accelerazioni e decelerazioni – creati da Forsythe.
Una perfetta fusione tra ritmo gestuale e musicale si è invece adoperata nelle complicata coreografia di gruppo del gran finale sello spettacolo, affidato al III atto di Raymonda – su musiche di Aleksandr Glazunov nei divertissement scintillanti della prima coreografia di Rudolf Nureyev creata al suo arrivo in Europa nel 1961. Benché fosse una prima esperienza per i ballerini del Teatro dell’Opera di Roma – come hanno tenuto a i maestri ripetitori Patricia Ruanne e Frédéric Jahn che con Nureyev lavorarono da giovanissimi proprio in questa produzione – il risultato è, tanto dal punto di vista scenico che coreografico, coinvolgente. Su tutti spicca la solista Susanna Salvi che sembra possedere ritmo musicale dentro le scarpette, tanto è la precisione con cui ritma la colonna sonora tra piroette e passi classici ungheresi, dando una straordinaria impressione di grazia, leggerezza, semplicità e coesione col partner, pur divertendosi e divertendo nella sua azione sul palco. Susanna non strafà, si limita ad eseguire con la massima diligenza e professionalità la sua partitura ma è sicuramente con questa disinvolta nonchalance artistica che conquista lo sguardo di un anche distratto spettatore. Non c’era modo di concludere meglio questa tetra-operazione “sperimentale” valida tanto dal punto di vista artistico quanto didattico. Osare – per L’Opera di Roma – deve divenire un punto di forza: solo in questo modo i retaggi di conservatorismo e melensa abitudinarietà, purtroppo percepiti negli scorsi anni, potranno essere rimossi.
GRANDI COREOGRAFI
Dal 26 febbraio al 6 marzo
Teatro dell’Opera di Roma
www.operaroma.it
SERENADE
Music by Pëtr Il’ič Čajkovskij
Choreography George Balanchine
revived by Ben Huys
Costume designer Barbara Karinska
Lighting designer Agostino Angelini
Performers
Rebecca Bianchi /Alessandra Amato 27 (15.00), 28
Marianna Suriano / Alessandra Amato 2
Alessia Gay / Roberta Paparella 28
Michele Satriano 26, 27 (15.00), 27 (20.00), 2 / Domenico Gibaldo 28 / Claudio Cocino 1
Giacomo Castellana / Giuseppe Schiavone 27 (15.00), 2
CLOSER
Music by Philip Glass
Chorepgraphy Benjamin Millepied
revived by Sébastien Marcovici
Stage and Costume design Benjamin Millepied
Lighting designer Roderick Stewart Murray
Performers
Woman Eleonora Abbagnato
Man Florian Magnenet
Piano Enrica Ruggiero
THE VERTIGINOUS THRILL OF EXACTITUDE
Music by (on recorded base) Franz Schubert
Choreography William Forsythe
revived by Amy Raymond, Stefanie Arndt
Stage and Lighting designer William Forsythe
Costume designer Stephen Galloway
Performers
Three Women
Alessandra Amato / Annalisa Cianci 27 (15.00), 28
Eugenia Brezzi / Elena Bidini 27 (15.00), 28
Susanna Salvi / Sara Loro 27 (15.00), 28
Two Men
Giacomo Luci / Claudio Cocino 27 (15.00), 28
Alessio Rezza / Alessandro Vinci 27 (15.00), 28
RAYMONDA III ATTO
Music by Alexander Glazunov
Choreography Rudolf Nureyev
revived by Patricia Ruanne, Frédéric Jahn
Design Barry Kay
Lighting designer Agostino Angelini
Performers
Raymonda Rebecca Bianchi 26, 27 (15.00), 2 / Sara Loro 27 (20.00), 1 / Susanna Salvi 28
Jean de Brienne Claudio Cocino 26, 27 (20.00), 1 / Michele Satriano 27 (15.00), 2 / Giuseppe Depalo 28
Roi Manuel Paruccini / Giuseppe Schiavone 27 (15.00), 28
ORCHESTRA, ETOILES, SOLOISTS AND CORP DE BALLET OF THE TEATRO DELL’OPERA DI ROMA