ROMA – Lo scenario color piombo di un manicomio, i pazienti dietro le sbarre, effetti speciali attraverso un sipario trasparente che rimanda al sogno, a incubi e illusioni, ripercorrono la drammatica esperienza di Alda Merini, inviata dal marito dopo una crisi, all’età di 36 anni, in un ospedale psichiatrico. La Merini l’ha testimoniato ne “La pazza della porta accanto”, un suo raro, lirico, lavoro in prosa.
Il testo di Claudio Fava rispetta i fatti della vita della grande, sfortunata poetessa che, prima della riforma Basaglia del 1978, fu rinchiusa al Paolo Pini di Milano, trattata con l’elettroshock e con bagni di acqua gelata. Fava narra, in un atto unico che diventa denuncia, la permanenza di Alda nell’ospedale, il rapporto con le altre pazienti, la nostalgia per le figlie, il suo innamoramento per un ricoverato del quale rimase incinta e del figlio che le fu strappato. Calvario che commuove lo spettatore grazie ad un’Anna Foglietta che bene esprime la disperazione, l’esultanza, la fede, il bisogno di libertà fisica e mentale, il grande bisogno di amore di una creatura troppo sensibile perché sia compresa e per uniformarsi al mondo. Alda Merini disse “si va in manicomio per imparare a morire”.
Accanto alla poetessa è importante la figura dello psichiatra (il bravo Angelo Tosto) il quale, ammirato dei suoi versi, l’ha aiutò a uscire dalla sua follia, regalandole una macchina da scrivere. Alda Merini racconta in “Lettere al dottor G.”, il rapporto con questo medico che, se non poté guarirla, la traghettò con l’aiuto della psicanalisi – competenza rara per quei tempi – verso un’esistenza più sopportabile.
“La pazza della porta accanto” nella riduzione di Fava emoziona e stringe il cuore, soprattutto quando fa alzare in volo i versi di Alda Merini, di cui fa una scelta sapiente. Spettacolo che ci tocca nel profondo, con un finale lirico e inaspettato, al quale il pubblico dell’Eliseo ha battuto a lungo le mani.
La pazza della porta accanto
di Claudio Fava
Con
Anna Foglietta
Angelo Tosto, Alessandra Costanzo,
Sabrina Knaflitz, Liborio Natali, Olga Rossi, Cecilia Di Giuli,
Stefania UgomariDi Blas, Giorgia Boscarino, Gaia Lo Vecchio
spazio scenico Alessandro Gassmann
con la collaborazione di Alessandro Chiti
costumi Mariano Tufano
musiche originali Pivio & Aldo De Scalzi
disegno luci Marco Palmieri
videografie Marco Schiavoni
uno spettacolo di
Alessandro Gassmann
Produzione Teatro Stabile di catania
e Teatro Stabile dell’Umbria
Durata: 1h 25’ minuti senza intervallo
TEATRO ELISEO
Fino a domenica 11 dicembre 2016
Orario spettacoli:
martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00
mercoledì e domenica ore 17.00
Biglietteria tel. 06.83510216 |Giorni e orari: da martedì a domenica 10.00 – 19.00
Via Nazionale 183 – 00184 Roma
Biglietteria on-line www.teatroeliseo.com e www.vivaticket.it
Call center Vivaticket: 892234
Prezzida 25 € a 40 €
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