ROMA – Dopo il grande successo de La scuola, riportato in scena, a un trentennio dall’esordio, due anni fa, Silvio Orlando con il nuovo spettacolo Lacciritorna alla scrittura di Domenico Starnone e penetra da un’altra porta le crepe e le fragilità del mondo in cui viviamo: prima visto attraverso il microcosmo dell’educazione, questa volta attraverso il sistema della famiglia, dove cova ogni giorno la minaccia di crollo per un cosmo ben più grande di quello racchiuso tra le mura di casa.
La storia infatti ripercorre le attese, le sconfitte, i ripensamenti interni ad un amore e alle sue conseguenze, e porta già nei nomi una promessa di rovina. Quello che dovrebbe tenere è in pezzi e la caduta porta via a fette grosse il sogno. La violenza interna, come nella tragedia antica, contiene già i semi di più estese guerre e incomprensioni. Una tragedia contemporanea, quasi, mascherata da commedia. «Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie». Si apre infatti così, con parole definitive, la lettera che Vanda scrive al marito che se n’è andato di casa, lasciandola in preda a una tempesta di rabbia impotente e a domande che non trovano risposta…
Piccolo Eliseo
25 gennaio – 12 febbraio 2017
Silvio Orlando
in
Lacci
diDomenico Starnone
tratto da ‘Lacci’ romanzo di Domenico Starnone
con in ordine alfabetico:
Roberto Nobile
Sergio Romano
Maria Laura Rondanini
Vanessa Scalera
e
Giacomo de Cataldo
Regia Armando Pugliese
Scene Roberto CreaMusiche di Stefano Mainetti
Costumi Silvia PolidoriLuci Gaetano La Mela
Una produzione Cardellino srl