Teatro. A Sofia Bolognini il premio Cendic-Segesta

ROMA – A Sofia Bolognini con “Figlie d’Egitto, ovvero le Supplici” il Premio Cendic-Segesta 2016.

A consegnare il Premio al Teatro Argentina di Roma Antonio Calbi (Direttore artistico Teatro di Roma), Simona Cives (Responsabile attività culturali di Biblioteche di Roma), Maria Letizia Compatangelo (Drammaturga e Presidente Cendic) e Domenico Pantano (Direttore artistico Centro Teatrale Meridionale, produttore dello spettacolo). Sono intervenuti Nicasio Anzelmo (Direttore artistico Calatafimi Segesta Festival “Le Dionisiache 2016”), Marcantonio Lucidi (Critico teatrale, componente giuria), Viviana Raciti (Critica teatrale), Rosario Galli (Drammaturgo e  tesoriere Cendic).

Il Premio, la cui partecipazione è rigorosamente gratuita, consiste nell’allestimento e nella rappresentazione dell’opera vincitrice, nel 2017, a Segesta, Locri e Roma a cura del Centro Teatrale Meridionale di Locri, e nella Rassegna dei testi finalisti, che avrà luogo da febbraio a maggio 2017 al Teatro di Roma e nelle Biblioteche di Roma.

“Un Premio per la drammaturgia italiana contemporanea, un premio pensato dagli autori per gli autori.Aperto a tutti gli autori, iscritti o non al Cendic – ricorda la Presidente Cendic Maria Letizia Compatangelo- il Premio Cendic   va al testo di Sofia Bolognini  ‘Figlie d’Egitto, ovvero Le Supplici’. A decretarne la vittoria la giuria tecnica composta da Veronica Cruciani, Carmelo Grassi, Marcantonio Lucidi, Manuela Mandracchia e Orazio Torrisi, su una rosa di finalisti selezionata dai drammaturghi del Cendic. “Altra caratteristica fondamentale del Premio  – prosegue Maria Letizia Compatangelo- è l’anonimato assoluto, garantito dal notaio Maria Borsellino D’Angelo. In questo siamo gli unici in Italia. Nessuno, sia della giuria dei drammaturghi, sia della giuria tecnica, sia io come Presidente del Premio, conosce il nome del vincitore e nemmeno uello dei finalisti, fino a quando la giuria non ha designato il testo vincitore: solo allora il Notaio apre i files numerati collegati ai rispettivi testi.”.

Queste le sei opere finaliste del Premio:  Elena, tu sei Pandora, di Aquilino; Figlie d’Egitto, ovvero Le Supplici, di Sofia Bolognini; Pandora, la prima donna, di Patrizia Monaco;  Il teatro di sabbia, di Marco Pernich, In mare aperto, di Maria Sandias, Sulla soglia, di Angela Villa.

Anche quest’anno il testo vincitore per la giuria tecnica è stato quello più votato dai drammaturghi del Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea,che ancora una volta hanno dato prova di grande disponibilità, generosità e onestà intellettuale.

“Figlie d’Egitto, ovvero Le Supplici, di Sofia Bolognini, – si afferma nella motivazione del Premio- è un testo compatto, organicamente strutturato, appoggiato su modelli drammaturgici focalizzati sul gender, che riesce, seppur attraverso una struttura formale e ritmica per così dire classica, a reinterpretare il mito senza perdere la forza originaria dei grandi tragici e a proporre temi contemporanei quali il conflitto tra Oriente e Occidente, il corpo della donna come luogo di guerra e sopraffazione e il confronto/scontro tra due tipi contrapposti di potere. Un’opera nella quale l’antico favolistico e l’allusiva contemporaneità mediatica si amalgamano quasi sempre con equilibrio. Un testo che ben si adatta ad essere rappresentato nel teatro greco di Segesta senza stravolgerne il forte impianto scenografico naturale, puntando sulla parola, sul lavoro degli attori e le relazioni archetipali tra i personaggi.”.

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